Mutui e Prestiti
Gli ultimi dati macroeconomici americani hanno evidenziato qualche contraddizione, a riprova del fatto che, nonostante le dichiarazioni ottimistiche rese dai capi di governo in occasione dell`ultimo G8, la difficile situazione in cui la principale economia mondiale e` precipitata sin dalla seconda metà del 2008 e` tutt`altro che risolta, almeno per il momento. Da un lato troviamo infatti alcune indicazioni decisamente confortanti, come quelle relative ai nuovi cantieri residenziali e alle licenze edilizie (cresciuti in giugno nettamente piu` delle attese) così come va interpretato positivamente il rallentamento della discesa della produzione industriale. Dobbiamo pero` considerare che il settore immobiliare e` stato tra i primi a entrare in crisi, ragion per cui e` lecito pensare che sia in anticipo rispetto agli altri nel rimbalzare. Dall`altro invece continuano ad abbondare i segnali di debolezza.
Le vendite al dettaglio a giugno hanno fatto segnare un recupero dello 0,3% m/m (dato core), inferiore alle previsioni. Indicazioni simili sono giunte dagli indici di fiducia dei consumatori ed anche le vendite di abitazioni a maggio hanno deluso le attese. Il dato peggiore e` pero` stato quello sui nuovi posti di lavoro: nel mese scorso sono scesi di ben 467mila unita`, molto piu` della perdita da 350mila unita` del consensus. Ne emerge dunque un quadro macroeconomico ancora molto incerto a fronte del quale sembrerebbe stridere il comportamento dei mercati azionari che, come spesso succede, non si curano dei dati forniti da Istituzioni o da centri di ricerca che gioco forza offrono una fotografia del passato, seppur recente.
Gli operatori guardano invece al futuro e lo fanno con una robusta dose di ottimismo, almeno a giudicare dall`andamento degli indici di Wall Street ma non solo. A rafforzare tali convinzioni stanno contribuendo anche le recenti trimestrali relative al periodo aprile-giugno rilasciate dalle societa` americane Tra le piu` significative ricordiamo soprattutto quelle dei colossi bancari Goldman Sachs e JP Morgan Chase, mentre meno brillanti sono stati i risultati di Bank of America, sebbene migliori delle attese. Deludente invece Morgan Stanley. Molto buoni i dati delle societa` tecnologiche come Intel, IBM, Google. Qualche incertezza per General Electric e General Motors, mentre indicazioni molto positive sono giunte da Johnson&Johnson.
Ciò potrebbe portare ad un aumento della domanda di mutui eprestiti al consumo e mutui e prestiti per l`acquisto della prima casa.
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Fonte: Tiscali