Amore e psiche



Amore e Psiche



"Economia: Al Via il Decreto Anti Crisi!"

Invia testo Invia
Economia: Al Via il Decreto Anti Crisi 0Economia: Al Via il Decreto Anti Crisi 1
Mutui e Prestiti


Com`era nelle previsioni il governo pone alla Camera la questione di fiducia sul proprio maxi-emendamento al decreto legge anticrisi. Lo ha annunciato all`Assemblea di Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito. Il governo pone alla Camera la questione di fiducia sul proprio maxi-emendamento al decreto legge anticrisi. Lo ha annunciato all`Assemblea di Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito. Il voto di fiduciaè previsto venerdì alle 18.40 lo ha stabilito al conferenza dei capigruppo di Montecitorio prevedendo che le dichiarazioni di voto avranno inizio alle ore 17.30.Lo stop di Fini - "Pur rendendosi conto delle ragioni del governo", il presidente della Camera ritiene non ammissibili le norme del maxi-emendamento non contenute nel testo approvate dalle commissioni di Montecitorio. Si tratta in particolare di un "seppur limitato numero di disposizioni, integrazioni e correzioni, oltre a due emendamenti presentati in commissione". Tutto il resto del maxiemendamento del governo è ritenuto "ammissibile". Con questo, ah precisato Fini "è stato rispettato il ruolo delle commissioni parlamentari".Fini: riflettere sui decreti legge -"L`obiettivo deve essere quello di regolamentare la materia così da raggiungere un corretto svolgimento del rapporto tra governo e Parlamento", ha spiegato. "Non posso non sottolineare che anche nel caso di questo decreto ci sia stato un consistente ampliamento dell`intervento normativo rispetto all`originario contenuto, anche durante l`esame in commissione". Fini ha citato, nel rendere il parere di ammissibilità sul maxi-emendamento del governo al decreto anticrisi, il recente intervento sui decreti legge del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in riferimento a "provvedimenti eterogenei nel contenuto".Abuso della fiducia - Il binomio tra maxi-emendamenti e fiducia, orma diventato prassi, "accentua elementi di di difficoltà nel rapporto tra maggioranza e opposizione, governo e Parlamento" e "creano tensione nella dinamica parlamentare", ha precisato Fini che ha sottolineato la necessità "per il futuro" di una "riflessione sulla prassi di conversione dei decreti legge" e sull`utilizzo di maxi-emendamenti e fiducia" per garantire "un più corretto rapporto tra governo e parlamento".I richiami del capo dello Stato - Fini ha ricordato che pochi giorni fa Napolitano ha rilevato come provvedimenti eterogenei nei contenuti e frutto di un clima di concitazione e di vera e propria congestione sfuggano alla comprensione dell`opinione pubblica e rendano sempre più difficile il rapporto tra i cittadini e la produzione legislativa". Proprio per questo, ha aggiunto, "la presidenza della Camera si era adoperata perché una eventuale posizione della fiducia avesse ad oggetto il testo licenziato dalle commissioni. Prendo comunque atto positivamente che, anche se ciò non si è verificato da un punto di vista formale, quanto meno sul piano sostanziale, dopo il vaglio di ammissibilità da me condotto, il lavoro svolto in commissione non è stato vanificato dalla posizione della fiducia".Via norme su reti di energia e studi di settore - Fini ha sottolineato come fosse inammissibile in quanto, pur essendo oggetto di un emendamento presentato in commissione, "non hanno costituito oggetto di dibattito essendo state inizialmente giudicate inammissibili dalle presidenze delle commissioni" e, oltretutto, perché "presentano delicati profili di problematicità" rispetto al ddl sviluppo, già approvato dalle Camere ma non ancora in vigore. Lo stesso, ha aggiunto, vale per la norma sugli studi di settore "avente carattere sostanziale e non di precisazione tecnica". Fini ha spiegato infine che, per quanto riguarda le norme del `testo commissione`, che il governo non ha inserito nel maxi-emendamento, "si tratta di scelte riconducibili alla responsabilità del governo".Tremonti: "Condividiamo le ragioni della presidenza" - Così il ministro dell`Economia ha risposto in aula a Montecitorio ai rilievi di Fini che ha annunciato quali parti del maxi-emendamento al decreto anti-crisi dovranno essere espunte dal testo definivo perché non ammissibili. "Il testo - dice Tremonti - è quello base della commissione. Ci sono 9 varianti di carattere lessicale e formale. Prendiamo atto di quanto detto nella forma e nella sostanza sull`energia e gli studi di settore (materie eliminate da Fini, ndr). Condividiamo perfettamente le ragioni della presidenza".Le modifiche annunciate da Tremonti - Il maxi-emendamento del governo prevede nove varianti formali e tre correzioni sostanziali al testo approvato dalle Commissioni. Il ministro dell`Economia ha precisato precisando che le tre modifiche di sostanza riguardano la stretta sulle banche (che salta), la sanatoria per le new slot e il controllo del Parlamento sul budget della Corte dei Conti, nonché l`obbligatorietà dell`esercizio dell`azione disciplinare da parte del procuratore generale in caso di segnalazione del presidente della Corte. In particolare per quanto riguarda le banche, ha detto Tremonti, il testo della commissione sarà cancellato "perché in contrasto con gli standard internazionali e le norme europee, fermo restando che dal punto di vista politico, l`intento espresso dai parlamentari viene assorbito dalla scelta di operare con un avviso comune per una forte moratoria del sistema bancario nei rapporti finanziari".
Tutto questo potrebbe favorire la ripresa economica e l`aumento della domanda di mutui e prestiti al consumo e mutui e prestiti per l`acquisto della prima casa.
Foto

Notizie economia



Fonte: Tiscali





Invia questo testo Invia questo testo
Aggiungi a Google Aggiungi a Google



Articoli correlati:
"Tassi di interesse giù: ma i mutui diminuiscono?"
Crisi finianziaria e mutui: "Ci vuole cautela!"
" I Mutui subprime con il trucco!"
"Contro la Crisi servono i consumi!"
"Come farsi risarcire gli euro persi!"