Alla vigilia dei Mondiali di nuoto di Roma, Federica Pellegrini, primatista dei 200 e 400 stile libero, si racconta sulle pagine di Vanity Fair concedendosi agli scatti. I clic della macchina fotografica l'hanno immortalata in alcune pose sensuali con la pelle completamente ricoperta d'oro. Un auspicio per il metallo che proverà ad accumulare durante le competizioni che prenderanno il via il 17 nella Capitale. “Se vincerò – dice Federica – dedicherò la vittoria prima di tutto a me stessa, poi alla mia famiglia, al mio fidanzato e al mio allenatore Giovanni Malagò”.Nonostante i risultati in campo mondiale non tutto va bene - evidentemente - per la sirenetta italiana che non nasconde di scontrarsi spesso con logiche inaccettabili in primo luogo della Federazione. “Ti è simpatico il presidente Paolo Barelli?”, le chiede il giornalista Gabriele Romagnoli. E lei risponde: “Oddio, è necessario scrivere la risposta nell'intervista?”. In ogni caso la campionessa preferisce rimandare ogni commento a dopo i Mondiali: “Ne avrei di cose da dire su ciò che non va”, esclama. Quando l'intervistatore fa però notare che l'affermazione equivale a una risposta lei aggiunge: “Diciamo che dopo Pechino, dopo aver vinto una medaglia d`oro, pensavo che sarei stata almeno rispettata. Trattata con un minimo di riguardo. Invece non è stato così. Forse il problema è proprio che ho vinto. E che sono del circolo Aniene, quello di Giovanni Malagò”.
C`è una dose di amarezza nelle parole della nuotatrice azzurra, specie quando afferma che "una vittoria a Roma scatenerebbe le felicitazioni di molti che, in realtà, starebbero solo recitando”. Una debacle, di converso, determinerebbe qualche pacca sulle spalle di finto conforto: “Mi consolerebbero poi andrebbero a festeggiare”. Ma lei ha una ricetta pronta contro lo stress di certe situazioni: in ogni caso se ne andrà qualche mese in America per trovare la serenità necessaria. Una cosa indispensabile, anche in considerazione di alcune difficoltà attraversate di recente, come quella degli attacchi di panico che è riuscita a combattere attraverso l'aiuto dello psicologo. “Ho un metodo – spiega la Pellegrini – mi ripeto sempre una frase chiave: "Non è reale, non è reale”. Un modo per dirsi che ciò che sta accadendo, quando “la gola si chiude e non si riesce a prendere aria”, non può succedere veramente se tu non lo consenti.L'ansia è sempre una brutta avversaria, soprattutto quando si è “sensibili” e si sente il peso “dell'attenzione dei tifosi”, della pressione della stampa e di chi si aspetta da te i risultati migliori. “Mi pesa stare al centro dell'attenzione”, confessa Federica definendosi “fragile” sotto questo punto di vista, anche se aggiunge: “In ogni caso credo che la gente non ami le macchine che non sbagliano mai”. Vanitosa, gelosa e pure possessiva (“quel che è mio non lo deve toccare nessuno”) si descrive Federica Pellegrini. Decisa, sincera, sensibile (come emerge da una intervista rilasciata a Tiscali qualche mese fa) e motivo d'orgoglio per lo sport italiano, si potrebbe aggiungere. Ora pensa a Roma, ovviamente, e vorrebbe portare a casa quante più medaglie possibili. Naturalmente, se le cose non andranno alla perfezione, ha già chiaro con chi prendersela. “Se andrà male di chi sarà la colpa? Solo mia”, risponde. Grande Federica. E non solo come sportiva.
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Fonte: Tiscali