Mutui e Prestiti
Il rialzo delle stime sulla domanda globale di greggio da parte dell`Aie e il calo inaspettatamente alto delle scorte settimanali Usa mantengono il petrolio sopra quota 72 dollari. A New York il light crude è in rialzo di un dollaro e 4 centesimi a 72,37 dollari al barile. In Usa le scorte industriali ad aprile hanno segnato un calo dell`1,1% rispetto al mese precedente, più del -0,9% previsto dagli esperti.
Il dato di marzo è invece stato rivisto al ribasso da -1% a -1,3%. Oggi l`Agenzia internazionale per l`Energia (Aie) ha rivisto in lieve rialzo, la prima volta in dieci mesi, la domanda mondiale di greggio per il 2009 (+120 mila barili al giorno) rispetto alle stime di maggio, anche se continua a prevedere un calo complessivo del 2,9% a 83,3 milioni di barili per i consumi mondiali rispetto allo scorso anno.
Questa correzione, precisano gli analisti, "non implica necessariamente un inizio di ripresa economica, ma potrebbe solo segnalare che il peggio della recessione è passato". Sul listino milanese si sono rafforzati ancora di più Saipem (+1,36%), Tenaris (+1,63%) ed Eni (+1,7% a 18,27 euro) che stamani ha ricevuto l`ok della Consob per il bond Eni riservato ai risparmiatori italiani dal valore complessivo di un miliardo euro, che potrà essere aumentato sino a 2 miliardi in caso di eccesso di domanda.
I proventi saranno utilizzati per finalità di gestione operativa generale del gruppo, inclusi il rifinanziamento ed il consolidamento dell`indebitamento a breve termine. "Siamo il primo emettitore industriale che esce sul mercato italiano rivolgendosi al pubblico indistinto. Ritengo che si tratti di un evento di sistema, che si rimette in moto dopo la crisi. Sono ragionevolmente fiducioso che la risposta sarà molto positiva, tenuto conto anche del nostro merito di credito. Come sapete, infatti, abbiamo una doppia A; siamo un`azienda solida che continua a crescere", ha commentato l`Ad di Eni, Paolo Scaroni.
Eni si è sentita responsabile, come prima azienda italiana, di riaprire questo mercato, che da alcuni anni non era più aperto, ha aggiunto Scaroni, secondo cui "nelle settimane successive alla nostra emissione altri entreranno sul mercato e chiederanno fondi a medio-lungo termine", ispirandosi dunque al successo che secondo il top manager il bond Eni raccoglierà.
Scaroni è così ottimista che ha ammesso che il gruppo sta pensando a fare un`altra emissione entro la fine dell`anno, ma non sarà rivolta al mercato italiano nè al retail. Eni non faceva obbligazioni destinate al mercato dei risparmiatori dal 1995. Ha quindi rotto il ghiaccio dopo che il 2008 è stata un`annata estremamente negativa per i collocamenti di obbligazioni societarie e bancarie italiane (-24% anno su anno).
Un punto in più a favore del colosso petrolifero che è anche entrato nelle grazie dei libici. Dopo il bilaterale di ieri tra il premier Silvio Berlusconi e il leader libico Gheddafi, il ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola oggi ha confermato l`interesse da parte del fondo libico per gli investimenti in Italia, in particolare in Eni ed Enel.
"Sono interessati", ha detto Scajola, "poichè hanno liquidità da investire e, con il nuovo clima di amicizia che si è creato tra Libia e Italia, c`è un interesse particolare affinchè i loro investimenti vengano fatti in diversi settori dell`industria italiana".
Ciò potrebbe portere ad una aumento della richiesta di mutui e prestiti.
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Fonte: Milano Finanza