Mutui e Prestiti
Sarà di 180 milioni di euro per tre anni la dotazione "iniziale" del Fondo destinato a sostenere le famiglie in difficoltà per la crisi, lanciato ufficialmente dalla Cei, in collaborazione con l`Abi. Destinatarie del sostegno circa 30 mila famiglie italiane, le famiglie più povere, con almeno tre figli a carico (o con un disabile), rimaste senza reddito a causa della disoccupazione della crisi economica. Uno dei criteri di selezione sarà anche la loro «integrità morale», ha spiegato oggi in un conferenza stampa il presidente dell`Abi, Corrado Faissola, insieme al presidente dell`episcopato italiano, cardinal Angelo Bagnasco, il quale ha specificato che il fondo sarà destinato alla famiglia, così come «è descritta dal dettato della Costituzione italiana» (e quindi non alle coppie di fatto). Per quanto riguarda altre realtà di miseria - ha aggiunto il prelato - la chiesa interverrà con altre forme di assistenza e sostegno.
Ciò potrebbe portare ad una ripresa dei consumi ed ad un aumento di richiesta di mutui e prestiti.
L`iniziativa presentata oggi a Radio Vaticana si chiama «Prestito della Speranza»: sarà offerto un prestito di 500 euro al mese, per un massimo di due anni, rimborsabile - quando il capo famiglia avrà ritrovato un lavoro stabile - a un tasso massimo del 4,5%, ovvero la metà di quello offerto mediamente dalle banche per i prestiti personali. Le banche aderenti all`Abi devono ancora firmare la convenzione: il meccanismo partirà il prossimo primo settembre, e potrà essee prorogato alla scadenza del triennio.
«La chiesa italiana - ha spiegato il cardinal Bagnasco - conta di raccogliere il fondo di partenza, 30 milioni di euro, in una colletta straordinaria che si terrà in tutte le parrocchie del paese il prossimo 31 maggio, giorno di Pentecoste». Una somma a fondo di garanzia che, grazie all`accordo con l`Abi, sarà in grado di generare prestiti per 180 milioni di euro per il prossimo triennio.
Nella presentazione dell`iniziativa Bagnasco ha detto che la crisi economica ha colpito «non poche famiglie» che «sono già entrate in una fase critica con ripercussioni gravi sul fronte degli affitti, dei mutui o dei debiti comunque contratti. La crisi tocca i singoli - ha detto - le famiglie, le comunità. Quel lavoro che già prima era precario ora lo è di più, e quando si interrompe lascia senza garanzie di affidabile sussistenza. È proprio «all`interno della crisi che sta attraversando il nostro paese» che si colloca il fondo di garanzia promosso dai vescovi. «Ci troviamo di fronte a uno scenario che per quanto improvviso - ha aggiunto Bagnasco - esige "una revisione profonda del modello di sviluppo dominante per correggerlo in modo concertato e illuminante", come ha puntualmente suggerito Benedetto XVI nella recente Giornata mondiale della pace». Per questo «come pastori diamo voce alla gente e alle preoccupazioni generali che non sono poche nè piccole - ha ribadito il numero uno dei vescovi - ma sarebbe un guaio ancora peggiore seminare panico e uccidere la speranza».
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Fonte: Il Sole 24 Ore