SORAYA E MOHAMMED REZA PAHLAVI
La vita di una ragazza normale viene stravolta all'improvviso dalla notizia che lo Scià di Persia ha visto la sua foto e vuole conoscerla. Inizia così, nel 1950, una delle storie d'amore più celebri del Novecento; la storia di un uomo e una donna innamorati costretti dalla ragion di stato e dal potere a rinunciare al loro amore.Di madre tedesca e padre iraniano,
Le sontuose nozze tra lo scià di Persia Mohammed Rheza Pahlavi e la diciottenne Soraya Esfandiari si svolsero il 12 febbraio del 1951. Di lì a qualche mese l'Iran sarebbe stato il focolaio di una crisi internazionale di vastissima portata.
Rimase accanto a lui negli anni in cui l'Iran fu il focolaio di una crisi internazionale di vastissima portata, causata dalla nazionalizzazione del petrolio e dall'espropriazione dei giacimenti inglesi. Nel 1953 lo Scià rischiò di perdere il trono, e insieme vissero un breve periodo di esilio a Roma. Ritornarono in Iran dopo il colpo di Stato appoggiato dalla Cia che riportò lo Scià al potere. Soraya diede il suo contributo alla modernizzazione del Paese; fu amata dal suo popolo e ammirata in tutto il mondo per la sua bellezza ed eleganza. Dopo otto anni di matrimonio, nel 1958, fu ripudiata dal marito. Soraya non aveva avuto figli e la corona aveva bisogno di un erede. Lo Scià per tenerla accanto a sé le propose "un matrimonio temporaneo" che gli consentisse di avere un figlio. Fu lei a rifiutare, mostrando fermezza e coraggio.
Bella e intelligente, cresciuta tra l'Occidente e l'Iran, condivise con il marito il progetto di modernizzazione del paese anche se la distanza culturale e sociale rispetto al suo popolo e il confino nelle stanze dorate di una reggia, le impedì di capire fino in fondo quale partita stava giocando e come.
Soraya visse il resto della sua vita in un esilio dorato, protagonista della vita mondana internazionale. Ha raccontato la sua storia in un'autobiografia dal titolo "Il palazzo della solitudine".