Mutui e Prestiti
Se è vero che tre indizi fanno una prova, ci sono molte possibilità che l`Euribor a un mese abbia toccato il minimo e si stia preparando a una risalita. Il tasso interbancario che sta a cuore alle famiglie italiane perché è uno dei parametri di riferimento per i mutui variabili è in rialzo (se pur lieve) da tre giorni a questa parte: dopo aver raggiunto giovedì scorso il minimo storico a quota 0,992% viene oggi quotato 1,005%, mentre l`Euribor a 3 mesi è stabile da 3 sedute all`1,405 per cento, non accadeva dallo scorso ottobre, quando entrambi i tassi viaggiavano oltre il 5%.
Niente di allarmante, per carità, perché i tassi resteranno probabilmente su livelli storicamente bassi e inferiori alle medie di lungo periodo per ancora molto tempo. Eppure il segnale c`è e non è da sottovalutare, tanto che sono molti ormai gli analisti a ritenere che la fase di caduta dei tassi a breve termine sia ormai prossima alla fine. Il motivo? Semplice: nel momento in cui si intravede qualche segnale di ripresa, i mercati cominciano a tenere conto di futuri aumenti dei tassi e anche sugli Euribor si fanno sentire le prime spinte rialziste. La sensazione è che la Banca centrale europea (Bce) possa (ma non è detto) abbassare ulteriormente il costo del denaro all`1% dall`1,25% nella riunione del 7 maggio prossimo e poi si fermi lì. Ai livelli attuali, gli Euribor terrebbero già pienamente conto delle mosse di Francoforte ed eventuali ulteriori spinte ribassiste sarebbero dovute (in particolare sull`Euribor 3 mesi) a un allentamento delle tensioni sui mercati finanziari.
Per i mutuatari sarà fondamentale capire con quale velocità avverrà l`inevitabile risalita dei tassi interbancari. Su Mutui 24 è possibile scoprirlo con le previsioni di Aritma I.F. sull`andamento di Euribor per i mutui variabili e degli Irs per i finanziamenti a tasso fisso.
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Fonte: Il Sole 24 Ore