ADAMO ED EVA
La Vita di Adamo ed Eva è un apocrifo dell`Antico Testamento pervenutoci in greco e in altre versioni, forse su prototesto ebraico di origine giudaica. Risale alla fine del I secolo d.C. In passato era chiamato anche Rivelazione di Mosè (o Apocalisse di Mosè), essendo tradizionalmente riferita a Mosè la Genesi
Descrive la vita di Adamo ed Eva dalla cacciata dall`Eden alla morte di entrambi. Il resoconto di Eva del peccato originale ha con notevole aggiunte rispetto al racconto di Genesi (p.es. serpente con mani e piedi, albero come fico).
In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l`abisso e aleggiava lo spirito di Dio sulle acque.
Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e la separò dalle tenebre e chiamò giorno la luce e notte le tenebre . Fu sera e fu mattina: il primo giorno.
Dio disse: "Stia il firmamento in mezzo alle acque per dividere le acque dalle acque". Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così fu. Dio chiamò cielo il firmamento. E fu sera e fu mattina: il secondo giorno.
Dio disse: "Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo posto e appaia l`asciutto". E così avvenne. Dio chiamò terra l`asciutto e mare la massa delle acque. E Dio vide che era cosa buona. E Dio disse: "La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che diano sulla terra frutto con il seme, ognuno secondo la sua specie". E così avvenne: la terra produsse germogli, erbe che danno seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ognuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: il terzo giorno.
Dio disse: "Ci siano luci nel firmamento del cielo, per riconoscere il giorno dalla notte; servano da segnale per le stagioni, per i giorni e per gli anni e servano da luci nel firmamento del cielo per dare luce alla terra". E così avvenne: Dio fece le due grandi luci, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle. Dio le mise nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per regolare giorno e notte e per dividere la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: il quarto giorno.
Dio disse: "Brulichino le acque di esseri viventi e volino uccelli sopra la terra, davanti al firmamento del cielo". Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: "Siate fertili e moltiplicatevi riempiendo le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra". E fu sera e fu mattina: il quinto giorno.
Dio disse: "Produca la terra esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie". E così avvenne: Dio creò le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona.
E Dio disse: "Facciamo l`uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra".
Dio creò l`uomo a Sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina lo creò. Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente,che striscia sulla terra".
Poi Dio disse: "Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde". E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: il sesto giorno
Così furono compiuti il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Allora Dio, nel settimo giorno completò il lavoro che aveva fatto e smise nel settimo giorno ogni suo lavoro. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva smesso ogni lavoro che egli creando aveva fatto. Queste le origini del cielo e della terra, quando vennero creati.
Quando il Signore Dio creò il cielo e la terra , nessun cespuglio dei campi era sulla terra, nessuna erba campestre era ancora nata - perché il Signore Dio non aveva fatto scendere la pioggia sulla terra e non vi era nessuno che lavorasse il suolo e facesse salire dalla terra l`acqua dei canali per irrigare tutto il suolo - allora il Signore Dio formò l`uomo con polvere della terra e soffiò nelle sue narici l` alito di vita e l`uomo divenne un essere vivente.
Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l`uomo che aveva creato. Il Signore Dio fece nascere dal suolo ogni sorta di alberi belli da vedere e buoni da mangiare, tra cui, in mezzo al giardino, l`albero della vita e l`albero della conoscenza del bene e del male. Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva formando quattro corsi. Il primo fiume si chiama Pison: scorre intorno a tutto il paese di Avìla, dove c`è l`oro e l`oro di quella terra è fine; qui c`è anche la resina odorosa e la pietra d`ònice. Il secondo fiume si chiama Ghicon: scorre intorno a tutto il paese d`Etiopia. Il terzo fiume si chiama Tigri: scorre ad oriente di Assur. Il quarto fiume è l`Eufrate.
Il Signore Dio prese l`uomo e lo mise nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.
Il Signore Dio diede quest`ordine all`uomo: "Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma non devi mangiare dell`albero della conoscenza del bene e del male, perché, se tu ne mangiassi, moriresti certamente ".
Poi il Signore Dio disse: "Non è bene che l`uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che sia simile a lui". Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all`uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l`uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello sarebbe stato il suo nome. Così l`uomo impose un nome a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l`uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. Allora il Signore Dio fece scendere il sonno sull`uomo, che si addormentò; gli tolse una costola e rinchiuse la carne. Il Signore Dio plasmò con la costola, tolta all`uomo, una donna e gliela condusse. Allora l`uomo disse:
"Questa volta essa
è carne dalla mia carne
e osso dalle mie ossa.
La si chiamerà donna
perché dall`uomo è stata tolta".
Per questo l`uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. Ora tutti e due erano nudi, l`uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna.
Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: "È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?". Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell`albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete". Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male". Allora la donna vide che l`albero aveva frutti buoni da mangiare, era gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch`egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si resero conto di essere nudi; intrecciarono delle foglie di fico e se ne fecero cinture.
Poi udirono il Signore Dio che camminava nel giardino alla brezza del giorno e l`uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. Ma il Signore Dio chiamò l`uomo e gli disse: "Dove sei?". Rispose: "Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto".
Riprese: "Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell`albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?".
Rispose l`uomo: "La donna che tu mi hai messo accanto mi ha dato dell`albero e io ne ho mangiato". Il Signore Dio disse alla donna: "Che hai fatto?". Rispose la donna: "Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato".
Allora il Signore Dio disse al serpente:
"Poiché tu hai fatto questo,
sii tu maledetto più di tutto il bestiame
e più di tutte le bestie selvatiche;
sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.Io porrò inimicizia tra te e la donna,
tra la tua stirpe
e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno".
Alla donna disse:
"Moltiplicherò
i tuoi dolori e le tue gravidanze,
con dolore partorirai figli.
Verso tuo marito sarà il tuo istinto,
ma egli ti dominerà".
All`uomo disse: "Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell`albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia la terra per causa tua!
Con dolore ne trarrai il cibo
per tutti i giorni della tua vita.
Spine e cardi produrrà per te
e mangerai l`erba campestre.
Con il sudore del tuo volto mangerai il pane;
finché tornerai alla terra,
perché da essa sei stato tratto:
polvere tu sei e in polvere tornerai!".
L`uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi. Il Signore Dio fece all`uomo e alla donna tuniche di pelli e li vestì. Il Signore Dio disse allora: "Ecco l`uomo è diventato simile a noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non allunghi più la mano e non prenda anche dell`albero della vita, ne mangi e viva sempre!". Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse la terra da dove era stato tratto. Scacciò l`uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all`albero della vita.
Dalla genesi