Io son come Mercuzio
tra Cauleti e Montecchi:
risibile figura,
incolpevole vittima,
trastullo della sorte
capricciosa e maligna
che, pur nella sciagura, mi sorride
con grazie ambigue ed allettanti inviti.
Cerca, mi dice, oh, cerca di vivere
alla giornata, non disperare.
Basta a ogni giorno il suo male.
Chi mi parla così? Chi m`ha in balia?
Chi della Provvidenza prende aspetto
nella mia vita?
Un demone o Dio?
Oh, misera mia vita fortunosa.
Mai ebbei Ventura
se non nella disgrazia,
nessuna gioia potei delibare
senza veleno.
Ho da temere il meglio,
ch`è nemico del bene.
E solo nel maltempo è la mia speme.
V. Cardarelli