CARNEVALE
Il vento di tramontana fa vibrare i vetri della finestra e le tapparelle, Gemma finisce di asciugarsi dopo la doccia,getta via l`accappatoio e apre l`armadio di corsa per scegliere gli abiti. Comincia a parlare tra sè e sè come fanno di solito le persone abituate a vivere da sole :" Chissà come saranno vestiti gli altri? Ma chissenefrega, Carla m`ha detto di mettermi ciò che volevo in piena libertà, l`unica imposizione è una maschera sul viso!"
Festa di Carnevale in una villa sull`Appia Antica, festa "insolita" aveva detto Carla..."puoi metterti un costume ,oppure dei veli trasparenti,oppure dei jeans, o quell`abito di taffetà rosso cupo che ti dona tanto". Gemma è tentata di infilarsi un paio di pantaloni, poi si ricorda delle parole di Laura " Sempre in pantaloni! Perchè vuoi nascondere quelle gambe?".
Così recupera e indossa l`abito rosso cupo...molto sexy, con una scollatura vertiginosa sul dorso,pieno di trasparenze e di inserti, e si infila un paio di autoreggenti velate con scarpe dal tacco moderato, perchè detesta non potersi muovere in piena libertà. Poi, due colpi di spazzola ai capelli ramati, due goccie di profumo speciale e un maquillage leggero, ed è pronta per il tocco finale. Ha comprato una maschera nera che le copre gran parte del viso e la preferisce alla maschera veneziana che le altera completamente la personalità. Gemma applica la maschera sul viso, chiama un taxi e arriva alla festa.
Nella villa c`è una strana atmosfera, grandi spazi contrapposti si aprono e si chiudono, profumi torbidi e sensuali ( Incenso, patchuli, rosa tea..) rendono l`aria talmente intensa da poter essere tagliata a fette. In un grande salone minuetti e gavotte di Cimarosa e Boccherini si alternano alla musica di Mozart, mentre decine di persone mascherate si dondolano a lume di candela cercandosi e sfiorandosi.
In un`altra sala, rock hard, e un buffet sontuoso troneggia, tra fiori che galleggiano in vasi a forma di conchiglia e coppe di champagne.
La gente circola senza meta e la musica si mescola ai sospiri, ai gorgoglìi, alle risate, alle frasi sussurrate.
Tutto è forzatamente eterogeneo e la parola d`ordine è OSARE, spingersi oltre a tutti i costi, confortati e protetti dall`anonimato. Ognuno osa come può e come vuole,c`é anche chi è cosciente che la libertà è un`altra cosa ma che per una sera vuole solo stordirsi e smettere di pensare.
Gemma si aggira per le sale salutando i compagni d`avventura con un cenno del capo e con un inchino...Non riesce a riconoscere nessuno, e questo la intriga molto....
Al piano superiore trova molti spazi "hard" ed esclusivi, dove si fanno giochi di società assai originali. ci sono poste in gioco interessanti per chi indovina l`identità di qualcuno partendo da particolari anatomici, e via via che si addentra nelle sale, i giochi diventano più libertini, le luci più soffuse, i giocatori più audaci.
Si passa dal dover riconoscere una cicatrice su una gamba maschile, a un capezzolo femminile, o un neo su una natica, e così via.... E chi indovina, vince il bacio sensuale di un modello brasiliano, o l`amplesso "parziale" di una bella ragazza di colore,oppure algida e slavata, secondo i gusti.
Gemma continua a salire le scale..le stanze vicino alle soffitte,all`ultimo piano sono riservate ai "giochi collettivi" più spinti...Affacciandosi sulle soglie socchiuse,tra barlumi soffusi e sospiri che si mescolano, Gemma intravede molti corpi intrecciati tra di loro...unico indumento attrezzato:la maschera.
In punta di piedi, recupera una coppa di champagne su una consolle nel corridoio e fa per scendere le scale, per tornare alle sale principali, quando avverte una presenza dietro di sè.
" Non ti voltare". La voce maschile che scandisce queste parole è perentoria e a Gemma quella voce ricorda qualcosa...ma non riesce a mettere a fuoco niente. Si blocca e avverte un turbamento inspiegabile, l`uomo che è dietro di lei si avvicina,ne avverte il respiro, l`odore della pelle...e un brivido la scuote.Perchè ha obbedito? Perchè si è fermata senza voltarsi?
"Se hai la maschera perchè non vuoi che mi volti?"
"Sono nudo...ma non è certo per pudore che non voglio che ti volti...so che potresti riconoscermi anche se ho la maschera...Solo tu potresti riconoscermi..."
"Quindi sai chi sono...e come fai a saperlo?"
"Il tuo modo di camminare è inconfondibile...ondeggiante e deciso, come se ti sentissi padrona dell`aria che ti circonda, è qualcosa che non si dimentica....E poi i tuoi colori, non ho mai conosciuto nessuna a cui il rosso stesse così bene come a te."
"E perchè dici che solo io potrei riconoscerti, nudo e con la maschera?"
"Non è come pensi...ma il fatto è che sono nuovo dell`ambiente, insomma...sono sicuro di non conoscere nessun altro quì...Sono rientrato da poco da Rio...".
Gemma trattiene di colpo il respiro,ora tutto è chiaro sono passati tanti anni ma non avrebbe potuto dimenticare quel tatuaggio a forma di serpente tra l`inguine e l`attaccatura del femore di Dario. Tra di loro c`era stata una passione durata alcuni mesi...ma poi Dario si era rivelato ben presto vuoto e superficiale e il loro rapporto era praticamente "evaporato" senza rimpianti. Poi lui era partito in Brasile per lavoro restandoci molti anni, e lei non ci aveva più pensato...Certo è strana la vita, rincontrarsi così, in questo modo particolare, dopo tanti anni!
"Dario. Non ti preoccupare, non dirò a nessuno chi sei."
"Sai..pensandoci bene, anche se tu lo dovessi rivelare per me sarebbe lo stesso...Invece credo che se io dovessi svelare un certo particolare che ti riguarda...tu non reagiresti allo stesso modo, non è così??? Io e te sappiamo bene qual`è il tuo segreto, vero??!.
" Che cosa vuoi da me? E` un ricatto ???" dice Gemma voltandosi di scatto,e si fissano a lungo negli occhi, malgrado le maschere, con aria di sfida.
"Sempre più bella e sempre più fiera! Rilassati...e fidati di me...del resto non hai scelta. E poi è Carnevale...ci sarà pure un perchè se si chiama così, noo???"
Dario prende per mano Gemma e la conduce in una minuscola stanza buia. Al centro, un grande letto pieno di cuscini.
E` l`ultima cosa che lei riesce a ricordare. Il ricordo successivo è un risveglio nebbioso in un silenzio rotto dal rumore del vento tra gli alberi, mentre albeggia.
Gemma si riveste in fretta nella stanza fredda e vuota, recupera borsa e mantella e esce dalla villa addormentata, in direzione della grande arteria dove avrebbe trovato facilmente un taxi. "In fondo è andata bene, nessuno conoscerà il mio segreto...ho pagato per questo.." pensa tra sè e sè.
Ma arrivata a casa si accorge di non avere più il cellulare...
Un tuffo al cuore! Ancora qualche ora di angoscia, perchè se lo ha perduto camminando non c`è alcun pericolo per lei...Ma se è stato Dario a rubarglielo durante la notte lei è perduta....il ricatto non avrà più fine.
Gemma si addormenta per sfinimento, rannicchiata su se stessa in preda all`angoscia...In qualsiasi modo andrà a finire, non dimenticherà facilmente una festa di Carnevale così.
Forse al risveglio si accorgerà che è stato solo un sogno...pieno di magia.
IRIS