L'assegno di mantenimento a l'ex coniuge lo paga lei. Sono sempre più numerose anche in Italia, infatti, le donne più forti economicamente dei loro mariti che versano gli alimenti. E lo fanno senza drammi, con puntualità, evitando problemi perché sono corrette.
Quasi sempre libere professioniste - Si tratta soprattutto di donne libere professioniste, sei su dieci di quelle condannate a pagare. Più numerose al Nord ma presenti anche al Sud. Come l`albergatrice proprietaria di quattro hotel in Campania, che ogni mese stacca all'ex marito un assegno da dieci mila euro. O come l'ereditiera che invece del contate ha concesso all'ex, addirittura un'azienda del patrimonio familiare, che lui aveva le capacità di gestire. Donne generose e senza astio che si comportano sempre con civiltà nei confronti della metà che spesso è anche padre dei loro figli e con i quali hanno convissuto per anni.
Paga il più forte - Dalle pagine del quotidiano Il Corriere della Sera, Gian Ettore Gassani, avvocato e presidente nazionale dell`Associazione dei matrimonialisti italiani chiarisce che: “In linea di principio, valido sia per l`uomo sia per la donna, viene accordato l`assegno di mantenimento quando il reddito di uno dei due è quattro volte superiore a quello dell`altro, e sempre, invece, nel caso in cui quest`ultimo ne sia privo”.
Più ricche e più anziane - E sui numeri ha aggiunto:“ Il sessanta per cento delle donne che mantengono l`ex coniuge esercitano una libera professione, il 25 per cento sono imprenditrici e il 15 per cento svolgono un`attività comunque ben remunerata. Quasi quattro su dieci, il 38 per cento, sono più anziane dei mariti. E questo è interessante, ci spiega perché poi siano loro a dover versare gli alimenti o l`una tantum quando si divorzia. Negli ultimi anni le donne hanno sposato uomini più giovani e quindi anche meno inseriti sul piano professionale. È facile che poi siano loro a dover sostenere economicamente i mariti”.
Ai padri l`usufrutto dell`appartamento - Che la società e le “regole” tra le coppie che si separano stanno cambiando, l'ha notato anche un altro avvocato, Laura Hoesch, del Foro di Milano ed esperta in diritto di famiglia che, sempre dalle pagine del giornale milanese dice: “Negli ultimi quattro o cinque anni mi è capitato di dare una casa a un papà, gestire l`intestazione di un appartamento ai figli garantendo l`usufrutto al padre, far corrispondere un assegno al marito che non aveva nulla, o meglio, era stato molto bravo a non far risultare niente”.
Il senso di colpa femminile - Dunque nessun rifiuto da parte delle donne a pagare e neanche dalla parte degli uomini ad accettare di essere “mantenuti”, specie se ci sono dei figli. “Le donne più ricche, che magari hanno ereditato patrimoni, sono mogli indipendenti, non sono legate al marito da una dipendenza economica. E magari si sentono in colpa per questo e cercano di riequilibrare il rapporto almeno sul piano finanziario. Donne con questa autonomia danno, e lo fanno volentieri. Magari si giustificano dicendo che è per i figli, per garantire loro una sistemazione confortevole”, continua la Hoesch.
Qualche giudice decide in modo diverso - Alcune volte capita però che sia il giudice a negare il mantenimento al marito per una sorta di pregiudizio: “Mi è capitato con un cliente che aveva diritto all`assegno da parte della moglie, perché lei guadagnava molto più di lui, con una disparità di uno a dieci, e oltretutto era stata lei la causa della rottura. Eppure la giudice non ha accolto la nostra richiesta. Se avessi difeso una donna, non sarebbe mai successo. Il mio cliente non ha più voluto fare ricorso”, ricorda Annamaria Bernardini de Pace.
Parità tra uomo e donna - La situazione non dovrebbe stupire più di tanto, almeno secondo l'avvocato Laura Remiddi: “Io lo noto in situazioni medio-alte, ma non mi sorprendo più di tanto. La legge parla di parità del coniuge, non fa distinzioni di sesso. Proprio l`altro ieri ho incontrato una signora più abbiente del compagno alla quale stavo prospettando soluzioni come l`assegno o la concessione dell`uso di case di proprietà”.
Donne più pratiche e meno vendicative - In ogni caso le donne, per loro carattere, sostiene la psicoterapeuta di coppia Gianna Schelotto, affrontano queste situazioni in modo diverso dai compagni e trovano più facilmente un accordo: “Le donne lo fanno con minor conflitto perché hanno una maggiore capacità di distacco. Gli uomini sono riluttanti per vendetta, non per avarizia. Il dolore, però, è uguale per tutti”.
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Fonte: Tiscali