L`obesità è il principale problema della sanità pubblica di tutto il mondo e un allarme in Italia. Un connazionale su tre supera i limiti, gli obesi sono un esercito di oltre 4 milioni di persone e ogni giorno 156 italiani perdono la vita per le conseguenze dell`eccesso di peso, con un costo che, secondo l`Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) è pari all`1% del Prodotto interno lordo (Pil). E, visto l'incremento del numero di obesi degli ultimi anni, le previsioni sono nefaste: entro qualche anno potremmo arrivare alle attuali percentuali degli Stati Uniti.
Un mondo di ciccioni - Le statistiche confermano che vi è stato un incremento dell`obesità in tutti i paesi in Europa, in Australia e soprattutto negli Usa con un aumento fino a circa il 30% della popolazione. Dagli anni `70 ad oggi la popolazione in sovrappeso e obesa in Italia è aumentata del 10% e in Inghilterra di circa il 18%. Il problema coinvolge non solo i paesi occidentali ma si sta diffondendo velocemente anche in Asia: nelle grandi città cinesi ne soffre già un adolescente su cinque.
La cura delle tre “A” - Dai dati Istat dunque, si evince che più di un italiano su tre (34,2%) è in sovrappeso, mentre quasi uno su 10 (9,8%) è obeso. Ma invertire la rotta si può: con un approccio integrato basato sulle tre "A" - alimentazione controllata, attività fisica, aiuto medico - si possono ottenere riduzioni di peso anche piccole che assicurano significativi benefici per la salute.
Il progetto anti obesità - Il messaggio è stato lanciato con il progetto "Dai peso al peso" che coinvolge l`Istituto Superiore di Sanità, l`Irccs San Raffaele Pisana, la Società Italiana dell`Obesità e Acaya Formazione & Salute, in partnership con Abbott ed in collaborazione con Coop. Da febbraio a giugno, gli italiani che hanno superato i limiti di peso potranno fare una sosta alla Coop per un check-up gratuito dei principali parametri correlati a sovrappeso e obesità.
Le differenze fra lui e lei – Giuseppe Rossano, direttore del Centro di Ricerca Clinica del San Raffaele di Roma aggiunge inoltre che "l`obesità riguarda in uguale misura uomini e donne, le differenze di genere sono invece marcate per quanto riguarda le persone sovrappeso che sono circa il 42% uomini rispetto al 25,7% delle donne.
Epidemiologia - Poco meno del 2% i giovani, tra i 18 e i 24 anni, che manifestano un eccesso ponderale, ma il fenomeno acquista particolare rilevanza dai 45 ai 54 anni di età, circa il 13% ha problemi di peso, mentre tra gli anziani la quota tocca il 12,4%". L`obesita` e` piu` comune nel Sud (11,4%, contro 7,5% del Nord-Ovest). Le eta` a rischio sono 45-54 anni (13%) e 55-64 anni (15%). Pochi gli anziani obesi (12,4%).
I parametri - Per l`Oms si è obesi quando si ha un eccesso di grasso corporeo in relazione alla massa magra. Se il peso eccede del 30% quello ideale (calcolato dividendo il peso per il quadrato dell`altezza) si è in sovrappeso, se lo supera del 60% si è obesi e se lo eccede del 100% si ha un`obesità severa.
Fattori di rischio - Lo squilibrio tra assunzione di cibo e attività fisica resta la prima causa dell`obesità, ma ci sono anche altri fattori di rischio: età, ambiente (bambini con genitori obesi tendono all`obesità), adiposità precoce ed elevato peso alla nascita, vita sedentaria (fa male trascorrere oltre otto ore a settimana davanti alla Tv), dormire meno di otto ore a notte per gli adulti o meno di 10,5 ore a tre anni, fumo materno in gravidanza, depressione o ansia.
Rischi associati - Obesità e sovrappeso possono scatenare ipertensione, ipercolesterolemia, malattie cardiovascolari, ictus, diabete, alcuni tumori, malattie della colecisti, osteoartriti, e inoltre apnea notturna e problemi respiratori, complicanze in gravidanza, irsutismo e irregolarità mestruali.
Costi sociali - Si calcola che l`obesità costi in Europa fino all`1% del Pil e al 6% della spesa sanitaria. I costi indiretti, come perdita di produttività sul lavoro, sono doppi rispetto a quelli diretti, calcolati come numero di posti letto occupati. Difficile, poi, calcolare i costi dovuti a minor rendimento scolastico, discriminazione lavorativa, problemi psicosociali.
In 15 anni calorie doppie in hamburger e biscotti - ``Se 15 anni fa un hamburger conteneva fra 500 e 600 calorie, oggi ne contiene almeno 1.200``, ha detto ancora Rossano. ``Il raddoppio delle calorie avvenuto negli ultimi anni riguarda moltissimi cibi. Solo in parte - ha aggiunto l`esperto – il fenomeno si deve ad un aumento del peso del prodotto. Quello che è avvenuto è piuttosto un cambiamento qualitativo``, un fenomeno che riguarda sia i cibi industriali, sia quelli preparati in casa utilizzando ingredienti di tipo industriale, come le salse pronte.
È caccia aperta agli additivi scatena-fame - Gli additivi contenuti nei cibi industriali o inquinanti presenti nell`ambiente sono finiti nel mirino di un progetto italiano. ``Obesogeni ambientali`` è il nome che è stato dato alle nuove insidie alimentari. ``Agiscono distribuendosi nel grasso e danno la sensazione della fame``, ha concluso l`esperto. Le risposte sono attese fra circa un anno e mezzo, a conclusione dello studio.
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Fonte: Tiscali