nel premettere ke sono uno specialista in pasticci dovrei astenermi dallo scrivere questa dedica...hai visto mai ke vado ad invadere terreno altrui? ...e...non sarebbe la prima volta...ma gia` dal titolo si evocano antiche fabulae e somigliando io piu` ke all`"asin bigio, rosicchiando un cardo rosso e turchino" ad uno di quei "e di polledri una leggiadra
schiera annitrendo correa alla vaporiera"...la tentazione e` stata forte...
ricordando poi ancora un po` di greco
e latino gia` dal titolo...pan puo` essere la nota di divinita` agreste, un pane senza e o a tutto dal greco pas pasa pan...la volpe poi ed i ragazzini mi portano a pensare a Fedro...Uvae ra cimi nondum maturi sunt atque nolo acerbos sumere...dove gli acerbos sono i ragazzini e la volpe...la volpe...ma nella mia vita agreste di volpi ne ho prese tante...mai nessuna ne ho addomesticata...e` un animale inaddomesticabile...sono capace a domare giumente e cani e piu` con dolcezza ke con altro e pertanto di questa fabula prendo per buona la parte finale...ke e` poi quel
la che mi si addice...un bacio