Chi non ha mai desiderato tatuarsi sulla pelle una scritta, un disegno oppure un gigantesco tribale? Certamente stupendi capolavori, se ben eseguiti e ormai affrontati con spese e costi alla portata di tutti. Nonostante ciò, l'unica pecca di queste “meraviglie”, è il fatto che possano comportare pruriti e desquamazioni a danno della pelle di coloro che decidono di incedersi il corpo con inchiostri colorati. Il motivo? I metalli , assai dannosi per le nostre cellule somatiche, contenuti negli inchiostri delle “pennette” per tatuaggi.
Un gruppo di ricercatori dell'Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma ha rilevato che le reazioni cutanee dannose per la pelle, causate sia dai
Tatuaggi permanenti che dai cosiddetti ”tatuaggi temporanei”, o più comunemente denominati “all'hennè” , siano vorticosamente raddoppiate nell'arco di 5 anni.
Le cure adottate per l'eliminazione dei tatuaggi permanenti consistono nell'utilizzo di una speciale crema al cortisone che pian piano attiva un processo di decolorazione che li rende meno visibili, per giungere, in casi “estremi” di desquamazione dermale, all'utilizzo di alcuni laser per riuscire a cancellarli definitivamente.
Per i tatuaggi “temporanei” occorre invece aspettare un arco di tempo dalla durata complessiva di 30 / 35 giorni circa. Infatti queste colorazioni vengono utilizzate quasi esclusivamente lungo le assolate spiagge durante il periodo estivo, e, non avendo colori che incidono in modo netto la pelle,basta aspettare un mese e qualche giorno per farli scomparire del tutto,senza correre il rischio di infezioni o malattie d'altro genere.
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