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| Psiche è messa in guardia dal suo sposo.
V "Quella notte stessa lo sposo disse alla sua Psiche; - infatti, benché invisibile lei poteva udirlo è toccarlo come un marito in carne e ossa - ‘psiche, mia dolcissima e amata sposa, il destino crudele ti minaccia di un terribile pericolo, per cui ti prego dì essere molto prudente. Le tue sorelle, angosciate dalla notizia della tua morte si sono messe sulle tue tracce e presto verranno a questa rupe; se tu sentissi i loro lamenti, per carità non rispondere, non farti vedere, perché a me daresti un grande dolore ma per te sarebbe addirittura la fine.' "Assentì Psiche e promise che avrebbe fatto come il suo sposo diceva ma quando egli con la notte si dileguò, per tutto il giorno la poverina non fece che struggersi in lacrime: ‘Allora son proprio morta' si ripeteva tra i lamenti ‘prigioniera in questo carcere d'oro, senza poter corrispondere con esseri umani, senza nemmeno poter consolare le mie sorelle che mi piangono morta, senza neppure poterle vedere.' E quel giorno non fece il bagno, non toccò cibo, non si concesse alcun ristoro. A sera il sonno la vinse che ancora piangeva disperata.
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