|
|
|
|
| |
| Le voci misteriose.
II "Attratta dall'incanto del luogo Psiche s'avanzò, poi fattasi coraggio varcò la soglia e, presa dalla curiosità di quella mirabile visione, si mise a osservare attentamente ogni cosa. Vide così, in un'altra ala del palazzo, loggiati dalla linea stupenda, pieni zeppi di tesori: c'era tutto quanto si potesse desiderare e immaginare. "Ma la cosa più straordinaria, più ancora di tutte quelle meraviglie, era che nessuna chiave, nessun cancello, nessun custode difendeva quelle ricchezze. "Mentre con sommo piacere ella contemplava tutto questo, sentì una voce misteriosa che le disse: ‘Signora, perché stupisci di fronte a tanta ricchezza? Ciò che vedi è tuo. Entra in camera e lasciati andare sul letto e comanda per il bagno, come ti piace Queste voci sono quelle delle tue ancelle, pronte a servirti, e quando avrai terminato di prenderti cura della tua persona, non dovrai attendere per un pranzo regale.'
III "Psiche comprese che tutta quella grazia era un segno della divina provvidenza e seguendo le indicazioni delle voci misteriose prima con il sonno poi con un bagno si liberò della stanchezza. "Fu allora che vide, poco discosta, una tavola semicircolare già apparecchiata per il pranzo e pensando si trattasse del suo, volentieri sedette. "All'istante, senza che nessuno servisse, ma come spinti da un soffio, le vennero recati vini pregiati, svariate pietanze. Non riusciva a vedere nessuno, sentiva solo un rimbalzar di parole é aveva per ancelle soltanto delle voci. "Dopo quel pranzo squisito un essere invisibile entrò e cominciò a cantare e un altro ad accompagnarlo sulla cetra ma Psiche non riuscì a vedere nemmeno questa; poi le giunse all'orecchio un concerto di voci: si trattava di un coro, ma anche questa volta la fanciulla non vide nessuno.
Invia questo testo
| | |