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"Energie Rinnovabili: Davvero Convengono?!?"

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I recenti fatti di cronaca, crisi libica (che ha fatto impennare le quotazioni del greggio) e terremoto in Giappone (con conseguente incidente alla centrale nucleare di Fukushima), hanno acceso i riflettori su un settore, quello delle aziende attive nel campo delle energie rinnovabili, del quale in Italia si parlava già da qualche tempo per la decisione del Governo di rivedere lo schema di incentivi adottato fino a questo momento.

Il comparto è largamente rappresentato a Piazza Affari, sono infatti 10 i titoli di aziende legate alle energie rinnovabili presenti sul mercato domestico. In alcuni casi tuttavia, come per Kinexia, Erg Renew, Greenvision, Ergy Capital, Alerion Cleanpower e K.R. Energy gli scambi medi giornalieri sono stati nel recente passato forse troppo esigui per poter diventare terreno di caccia anche per l`investitore privato. Per gli altri, Enel Green Power, Kerself, Falck Renewables e TerniEnergia, elencati in ordine decrescente di volume di scambi giornalieri nell`ultimo mese, può essere interessante cercare di capire quali siano le prospettive in termini grafici.

La vita relativamente breve di Enel Green Power (debutto il 4 novembre scorso a 1,55 euro) impedisce di fare ipotesi sul destino a lungo termine del titolo, tuttavia è evidente come negli ultimi mesi i prezzi abbiano disegnato un trend positivo. La linea che sostiene la tendenza dai minimi di fine novembre transita in area 1,66 euro e può essere utilizzata come base per la costruzione di un canale rialzista il cui lato superiore, a 1,87 euro circa, fornisce il primo target per il rialzo in atto. Oltre questi livelli i prezzi potrebbero puntare poi fino al test dei 2 euro in tempi relativamente brevi. Solo sotto il citato supporto di 1,66 vi sarebbe un concreto rischio di inversione al ribasso. Interessante notare come in termini di forza relativa Enel GP si dimostri vincente nei confronti di Enel da più di un mese. Questa tendenza positiva del grafico di forza relativa sembra in grado di proseguire anche nel medio periodo grazie alla recente rottura di una resistenza rilevante.

Kerself sta tentando di uscire dalla fase laterale che ne ha caratterizzato l`andamento negli ultimi mesi, dai massimi di dicembre a 3,93 euro. La rottura della resistenza a 3,56 fornirebbe un primo segnale favorevole alla ripresa del trend rialzista in atto dai minimi di fine 2010 a 1,44 euro, segnale che se confermato oltre area 3,90 permetterebbe il proseguimento dell`ascesa almeno fino a 4,75 euro. Su quei livelli si colloca il 38,2% di ritracciamento del ribasso dal picco di fine 2009, una resistenza (derivata dalla successione di Fibonacci) intorno alla quale potrebbe decidersi il destino a medio termine del titolo. Oltre area 4,75 sarebbe infatti lecito iniziare a parlare di una tendenza orientata positivamente anche per il medio lungo termine con obiettivi fino a 5,50. Sotto area 2,95, dove transita la media mobile a 100 giorni, probabile invece un raffreddamento delle spinte rialziste.

Falck Renewables proviene da una lunga ed estesa fase ribassista, iniziata con il top di ottobre 2009 a 3,41 (quando il titolo si chiamava ancora Actelios), sarà quindi necessario un notevole sforzo per segnalare una concreta volontà di invertire la tendenza. Alcuni segnali incoraggianti sono comunque già arrivati nelle ultime sedute grazie alla rottura di 1,30 (è stato completato il piccolo doppio minimo disegnato in area 1,18), tuttavia solo oltre 1,50, dove transitano la linea di tendenza tracciata dal top di maggio 2010 e la media mobile a 100 giorni vi sarebbero chiari segnali positivi. Target in quel caso a 1,90 e 2,10 euro. Solo sotto 1,18 il tentativo di rimbalzo andrebbe accantonato come fallito.

L`andamento di TerniEnergia è stato caratterizzato negli ultimi mesi da un andamento orizzontale, con i prezzi che hanno oscillato attorno alla media mobile a 100 giorni passante in area 3,65. I buoni dati relativi al 2010 comunicati nel corso dell`ultima ottava (il gruppo ha chiuso l`esercizio con un utile netto di 9 milioni di euro, in crescita del 142% rispetto al 2010) potrebbero sbloccare la situazione e permettere la ripresa del trend rialzista visto dai minimi del 2009. Segnali in questo senso verrebbero oltre i 4 euro con target a 4,30 e 4,65. Solo sotto area 3,50 vi sarebbe il rischio dell`avvio di una fase negativa.
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Fonte: Tiscali







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