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"Europa: Economia ed Inflazione in Crescita!"

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L`inflazione, in economia, indica un generale aumento continuo dei prezzi di beni e servizi in un dato periodo di tempo che genera una diminuzione del potere d`acquisto della moneta.
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Con l`innalzamento dei prezzi, ogni unità monetaria potrà comprare meno beni e servizi, conseguentemente l`inflazione è anche un`erosione del potere d`acquisto.
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L`inizio dell`anno ha portato alcune importanti conferme sullo stato di salute dell`economia europea. Il dato forse piu` eclatante e` quello della crescita del Pil della Germania: secondo l`istituto federale di statistica Destatis il prodotto interno lordo tedesco e` cresciuto nel 2010 del 3,6%, poco al di sotto delle stime che ipotizzavano una crescita del 3,7%, ma comunque al passo piu` veloce dai tempi della riunificazione. Questo risultato, sul quale veramente pochi avrebbero scommesso solo un anno prima, e` stato raggiunto grazie al traino delle esportazioni ma anche tramite la ripresa dei consumi interni, sembra quindi che sia stato avviato un processo virtuoso sostenibile nel tempo, non una semplice fiammata dovuta a fattori temporanei (come ad esempio la ricostituzione delle scorte o un andamento favorevole del cambio).

Una crescita di questa portata non puo` non influire positivamente sul mercato del lavoro, ed infatti secondo il Ministro dell`economia tedesco, Rainer, Bruederle il paese va nella direzione della piena occupazione. Ipotizzare l`inizio di un circolo virtuoso che in qualche modo si autoalimenta sembra dunque a questo punto cosa ragionevole. Ma non e` solo la Germania a correre.

La produzione industriale italiana ad esempio a novembre e` cresciuta del 4,1% (dato corretto per gli effetti di calendario) rispetto al novembre 2009 facendo registrare una accelerazione rispetto al +2,9% di ottobre. Per il nostro paese il passo sara` piu` lento rispetto a quello dei migliori, in ogni caso anche per noi il rischio di un ritorno alla crescita negativa sembra ormai definitivamente scongiurato. Secondo l`ufficio studi dell`Abi, che ha elaborato il rapporto di previsione Afo-Financial Outlook 2010-12 (con il contributo degli uffici di analisi delle maggiori banche italiane), nel 2011 il Pil dovrebbe crescere dello 0,9% per poi accelerare all`1,3% nel 2012. Meglio dell`Italia dovrebbe fare poi la Francia: il ministro del bilancio francese ha recentemente annunciato che le previsioni di crescita per la Francia nel 2011 verranno mantenute al 2%.

Il presidente della Bce Trichet ha recentemente indicato tra i fattori potenzialmente positivi per l`economia dell`Unione l`ulteriore incremento dell`export che si dovrebbe registrare nel corso del 2011 grazie alla ripresa globale ed il rafforzamento della domanda interna del settore privato che ha potuto beneficiare fino a questo momento di una politica monetaria accomodante. Anche la Bce quindi, per quanto ancora cauta sulla sostenibilita` della ripresa, inizia a riconoscere che almeno le condizioni giuste per proseguire con la fase positiva esistono.

L`aspetto sul quale deve concentrarsi l`attenzione degli investitori e` che la stabilizzazione della crescita economica comporta un mutamento del quadro relativo all`andamento dell`inflazione e quindi anche dei tassi di interesse, due variabili che devono essere tenute sotto stretta osservazione quando si disegnano strategie di intervento sui mercati finanziari.

E che l`inflazione stia nuovamente alzando la testa lo dimostrano i dati tedeschi, ancora una volta la Germania si dimostra infatti il paese a partire dal quale si originano le principali dinamiche economiche. L`indice dei prezzi al consumo tedesco, armonizzato in base agli standard dell`Unione Europea, ha registrato a dicembre una crescita dell`1,9% dal +1,6% di novembre, mettendo a segno il rialzo maggiore da ottobre 2008. Su base mensile i prezzi al consumo sono invece aumentati dell`1,2% mostrando l`incremento maggiore dal dicembre 2002.

Anche il presidente della Bce ha fatto capire chiaramente dopo l`ultima riunione di politica monetaria della Bce che ci sono pressioni di breve periodo sull`inflazione della zona euro dovute soprattutto ai prezzi energetici.
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Fonte: Tiscali




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