Prestiti e Mutui
La domanda che tutti si pongono in questi mesi è una e una sola: come stanno, economicamente parlando, gli italiani? C`è chi ritiene la crisi un`esagerazione, chi lamenta di essere caduto a un passo dalla povertà; i numeri resi noti dalla Banca d`Italia nel suo rapporto sulla ricchezza degli italiani non permettono di maturare un`opinione univoca: se da una parte attestano che il BelPaese rientra saldamente nella parte ricca del globo, dall`altra lanciano uno sguardo preoccupato sul modo in cui la ricchezza italiana è effettivamente distribuita.
E la disoccupazione? E la crisi? E il debito pubblico? Nessuno li nega e non possono essere certo sottovalutati, ma per capire quale sia la realtà economica dell'Italia, non ci si può limitare sempre ai parametri economici.
Mutui agevolati
Media confortante
A livello medio, in un contesto di crisi globale come quello attuale, l`italiano non si può lamentare. Secondo i dati raccolti dalla Banca d`Italia, infatti, alla fine del 2009 la ricchezza lorda delle famiglie italiane ammontava a 9.500 miliardi di euro, mentre quella lorda (ottenuta tramite la sottrazione dalla ricchezza lorda il valore delle passività finanziarie come mutui, prestiti, ecc.) ha raggiunto quota 8.600 miliardi di euro. Il dato è importante, perché evidenzia - tra il 2008 e il 2009 - una crescita del patrimonio netto degli italiani pari all`1,1% (ossia 93 miliardi di euro).
Dove finisce la ricchezza degli italiani
Considerati i numeri relativi al 2009 e le stime preliminari della Banca Centrale sui primi 6 mesi del 2010 (in cui si parla di una riduzione della ricchezza netta delle famiglie solo dello 0,3%), si comprende che - crisi o non crisi - in soldi in Italia continuano a esserci.
Grazie al rapporto elaborato da Bankitalia, è possibile scoprire che - a fine 2009 - il totale della ricchezza lorda era composto per il 62,3% da attività reali (in primis, immobili e terreni) e per il 37,7% da attività finanziarie. Le passività finanziarie, invece, con un valore di 860 miliardi di euro, rappresentavano il 9,1% delle attività complessive.
Prudenti
Una caratteristica che da sempre contraddistingue gli italiani - e ulteriormente confermata dal rapporto di BankItalia - è la prudenza nella gestione del patrimonio. Le famiglie italiane, infatti, dimostrano di apprezzare poco il rischio e hanno un livello di indebitamento privato tra i più bassi al mondo, pari al 78% del reddito disponibile (per comprendere a pieno il dato, si consideri che peggio di noi fanno non solo Francia e Germania - quasi al 100% - , ma anche Stati Uniti e Giappone, dove il valore è prossimo al 130%).
I dubbi
Guardando ai dati aggregati e ascoltando le considerazioni generali della Banca d`Italia, secondo cui l`economia italiana si conferma tra le prime 10 del mondo, si potrebbe concludere che il nostro Paese abbia risorse tali per superare in scioltezza la crisi e che dunque gli italiani siano ricchi. Ma è proprio così?
Prima di rispondere, meglio leggere il rapporto di BankItalia fino in fondo, soffermandosi con particolare attenzione sulle statistiche che descrivono la distribuzione della ricchezza. Riferendosi al 2008, la Banca centrale attesta che nel nostro Paese il 10% delle famiglie detiene quasi il 45% delle ricchezze totali, mentre al 45% delle famiglie più povere appartiene solo il 10% della ricchezza.
Come se non bastasse, poi, tra il 2000 e il 2008 è cresciuto il numero di famiglie per cui i debiti prevalgono sulle attività (ricchezza netta negativa): pari all`1,8% a inizio millennio, tale indice ha raggiunto oggi il 3,2%.
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Fonte: Tiscali