Mettiamocelo in testa una volta per tutte: la dieta ideale, quella capace di farci dimagrire mangiando però tutto quello che ci piace, quanto vogliamo e quando ci pare, non esiste. O almeno: si può anche perdere peso a colpi di cibi che non sono proprio il massimo per i nutrizionisti; ma questo non significa che l'organismo non ne risenta. Insomma: per dimagrire bene, in modo sano e soprattutto duraturo, bisogna affidarsi a una dieta varia, equilibrata e personalizzata secondo le esigenze del vostro corpo. Che solo un medico nutrizionista può elaborare per voi.
La strana dieta del dottor Haub
Tutto l'opposto di una stramba sperimentazione che Mark Haub, professore di nutrizione umana alla Kansas State University (negli Usa) ha da poco concluso: 10 settimane di dieta senza pasti tradizionali, ma basata prevalentemente su snack dolci e salati di ogni tipo, patatine in busta, merendine, biscotti, cereali con aggiunta di zucchero… Tutto per provare che non importa quali cibi mangi, conta solo il numero di calorie che assumi: controllando quelle, si può perdere peso. Al termine di questa sperimentazione, Haub ha perso oltre 12 kg, rientrando secondo l'Indice di massa corporea (il Bmi) tra i "normopeso" da "sovrappeso" che era. A questo punto, la domanda è una sola: una dieta così fa bene o male? Si può davvero trascurare quello che mangi e guardare soltanto alle calorie? Basta mangiare meno a prescindere dai cibi per dimagrire?
Una dieta che non è una dieta
Procediamo per ordine. Anzitutto, già definire "dieta" quella seguita da Mark Haub è un errore: una dieta è un regime alimentare costruito ad hoc sulle esigenze personali e fisiologiche di un individuo; la Twinkie Diet (dal nome di una celebre marca di snacks americana) è l'opposto. E ancora: come spiega il professor Nicola Sorrentino, specialista in Scienza della nutrizione dietetica, "un regime alimentare che punti a far perdere peso dev'essere anzitutto vario ed equilibrato. Questo significa che deve permettere di mangiare tanti cibi diversi, buoni, mantenendo il giusto bilanciamento nutrizionale. E quella indicata dal professor Haub non è certo una dieta costruita secondo questi principi". Difficile considerare varia ed equilibrata una dieta che prevede quasi esclusivamente grassi idrogenati, tipici della maggior parte dei prodotti industriali da forno, molti, troppi zuccheri nei biscotti, nei cereali con zuccheri aggiunti pochissime fibre e vitamine (che di solito si assumono tramite la frutta e la verdura), proteine non nobili.
Dal punto di vista nutrizionale le patate sono conosciute principalmente per l`alto contenuto in carboidrati (circa 26 grammi in una patata di 150 g, cioè medie dimensioni), presenti principalmente sotto forma di amidi. Una piccola ma significativa parte di tali amidi delle patate è resistente agli enzimi presenti nello stomaco e nell`intestino tenue, sì da raggiungere l`intestino crasso quasi intatto. Si ritiene che questi amidi abbiano effetti fisiologici pari a quelli delle fibre alimentari.
Come si fa a dimagrire davvero
Ma è possibile dimagrire senza tener conto di quali cibi si mangiano, quanto piuttosto delle sole calorie che si assumono ogni giorno? Qui va fatta una precisazione. Come spiega il professor Sorrentino, "non esiste un'unica dieta ideale, capace di farci dimagrire senza sforzi, mangiando tutto quello che vogliamo, senza limitazioni. E affidarsi a quelle diete che promettono di poterlo fare è sbagliato. Perché l'unico regime alimentare che ci permette di mangiare tanti cibi diversi, buoni, mantenendo il giusto equilibrio nutrizionale, è la dieta mediterranea. Ma anche quella, senza controllare le quantità e senza abbinarla a corretti stili di vita e piccoli accorgimenti da osservare, rischia di essere inutile".
Già, perché una volta concluso il periodo di restrizioni alimentari, è molto facile cadere nella tentazione di ricominciare a mangiare come se niente fosse. Nella convinzione che tanto si potrà in qualunque momento ricominciare una dieta: "E invece no", dice ancora il professor Sorrentino, "perché persi i chili di troppo, bisogna osservare la cosiddetta dieta di mantenimento, un regime meno rigoroso di quello precedente, ma comunque controllato, che corregga abitudini alimentari sbagliate e rischiose per chi tende al sovrappeso". Attenzione, però, perché anche il mantenimento, da solo, non basta: "Gli va affiancata una giusta dose di attività fisica, leggera e costante; occhio a non senza esagerare, perché troppo sport può indurre a mangiare di più, nell'errata convinzione di bruciare più calorie".
Foto
Fonte: Yahoo