Un gruppo di ricercatori inglesi del Newcastle University Institute for Ageing and Health ha scoperto la ragione per cui si verifica il calo di fertilità nelle donne non più giovani e perché, in caso di gravidanza in età avanzata, è più alto il rischio di andare incontro ad un aborto o di dare alla luce un figlio affetto dalla sindrome di Down.
Una tappa fondamentale del processo riproduttivo femminile è la maturazione periodica ed il rilascio dell'ovulo pronto per essere fecondato. A quest'evento seguono dei mutamenti organici e funzionali che riguardano l'individuo nella sua globalità. L'andamento di questi ritmi influenza notevolmente la natura della vita adulta della donna. Il ciclo ovulatorio è governato ed accompagnato da caratteristici livelli ormonali steroidei e proteici che si riflettono nei cambiamenti tipici degli organi riproduttivi. Il ciclo ovulatorio è suddiviso in varie fasi per rendere possibile la classificazione, la sovrapposizione, la registrazione ed il confronto dei diversi parametri dello stesso. Ogni fase riflette un cambiamento organico ed ormonale caratteristico facilmente definibile. I criteri che regolano tale suddivisione permettono di riconoscere molte fasi differenti nel ciclo ovulatorio.
Finora, la comunità scientifica era a conoscenza del fatto che le donne vicine alla fine del loro periodo di fertilità producono degli ovuli con anomalie cromosomiche ma non se ne conosceva ancora il motivo. Da esperimenti condotti sui topi, i ricercatori guidati da Mary Herbert hanno rilevato un progressivo calo di un gruppo di proteine chiamate coesine con l`avanzare dell`età. Il ruolo di queste proteine è cruciale nell`assicurare i legami tra i cromosomi.Secondo lo studio, pubblicato su Current Biology, la quantità di coesina comincia a calare a partire dai 30 anni. I ricercatori hanno osservato, in particolare, il processo di divisione cellulare della cellula uovo femminile e hanno rilevato che in quelle provenienti da femmine più `anziane` i cromosomi non si dividevano correttamente, dando luogo a cellule uovo `difettose`.Ora, secondo Herbert, saranno necessari altri studi per capire per quale ragione la quantità di questo gruppo di proteine cala col passare degli anni ma questa scoperta apre le porte all`individuazione di trattamenti utili a portare a termine con successo gravidanze in donne che hanno superato la soglia dei 40 anni.
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Fonte: Tiscali