Amore e psiche



Amore e Psiche



"Governi e Banche in Lotta contro la Recessione!"

Invia testo Invia
Governi e Banche in Lotta contro la Recessione 0Governi e Banche in Lotta contro la Recessione 1
Mutui e Prestiti



E` in corso una gara senza esclusione di colpi tra due contendenti agguerriti, da un lato la recessione, dall`altro i governi e le banche centrali. Epicentro dello scontro, come spesso accade quando si parla di mercati finanziari, gli Usa, ma altre partite importanti si stanno giocando anche in diverse parti del globo. La recessione morde ancora, nonostante i proclami degli organismi ufficiali. I dati che lo dimostrano non sono pochi, tra i più significativi il sondaggio Gallup relativo alle vendite al dettaglio del lungo weekend del Giorno del Ringraziamento, chiamato Black Friday e l`ISM non manifatturiero di novembre.
Mutui prima casa
Secondo l`istituto di statistica e sondaggi americano Gallup durante il week end che apre la stagione delle spese natalizie, quello appunto del Thanksgiving, la spesa dei consumatori si è contratta del 25% circa rispetto allo stesso periodo del 2008, quando già la crisi faceva sentire la sua presa.
Cessione del quinto
E` evidente che un dato del genere desta preoccupazione: molte delle aziende Usa che si rivolgono al consumo privato fatturano il 40% circa delle vendite totali di un anno nel periodo natalizio, quindi se la tendenza del week end del Black Friday trovasse conferma anche nelle prossime settimane molte previsioni su margini e fatturato andrebbero riviste. E deludente è stato anche l`ISM non manifatturiero di novembre. Il dato, comunicato all`Institute for Supply Management, ISM appunto, ha evidenziato un decremento dai 50,6 punti di ottobre a 48,7 punti ed a fronte di una stima di 51,5.
Prestiti delega
Una lettura dell`indice al di sotto dei 50 punti mostra una contrazione del settore, in questo caso quello fondamentale dei servizi, una retromarcia preoccupante che riporta a valori che non venivano più toccati dalla scorsa estate. Dati come questi mantengono elevato il timore che dietro l`angolo possa presentarsi quello che gli economisti chiamano un "double dip", un rinfocolarsi della fase recessiva. A contrastare questa eventualità i segnali di miglioramento, inattesi, per l`occupazione nel settore non agricolo negli Stati Uniti che a novembre è diminuita solo di 11,000 unità, permettendo al tasso di disoccupazione di arretrare dal valore precedente di 10,2%, i massimi dal 1983, al 10%. Le stime erano per una perdita di posti di lavoro di 125,000 unità, è evidente quindi che un dato di questo tipo contribuisce a mantenere salda la speranza che il peggio sia ormai alle spalle. I mercati potrebbero iniziare a scommettere che presto l`emorragia di posti di lavoro si fermerà e che le aziende torneranno ad assumere, dopo aver tagliato tanto (7,2 milioni di posti di lavoro persi negli Usa dall`inizio della recessione) fino ad ora. Fino a poche settimane orsono c`era la certezza che il tasso di disoccupazione sarebbe rimasto sopra il 10% almeno fino a tutto il secondo trimestre 2010, ma ora le cose potrebbero cambiare, a tutto vantaggio della borsa.
Mutui tasso agevolato
Difficile dire tuttavia se un mutamento di questo tipo potrebbe disinnescare il rischio di un nuovo affondo della recessione.

Lo stesso presidente Barack Obama parlando ad Allentown, in Pennsylvania, ha dichiarato che, nonostante la soddisfazione per i dati sull`occupazione di novembre "La strada per la ripresa è ancora lunga". I mercati finanziari non sono insensibili a questi segnali, in particolare in Asia. Nella prima settimana di dicembre infatti la borsa di Shanghai ha archiviato il maggiore rialzo settimanale da 8 mesi a questa parte, così come la borsa giapponese, dopo il Nikkei ha messo a segno nella stessa settimana un balzo superiore al 10%, un risultato che l`indice giapponese non riusciva a conseguire da piu` di un anno. A volte tuttavia risultati così eclatanti vengono raggiunti in prossimità di punti di svolta del trend, quando si creano quelle situazioni definite dagli analisti grafici "di ipercomprato".

La decisione del presidente della Bce Jean-Claude Trichet di annunciare che l`operazione di finanziamento a 12 mesi in agenda il 16 dicembre sarà l`ultima e verrà offerta ancora per un ammontare illimitato e con un con tasso indicizzato a quello del rifinanziamento principale, rimuovendo quindi l`arbitraggio, è un primo passo verso il ritiro delle misure straordinarie di sostegno al sistema, un modo per frenare la domanda di liquidità. Tale decisione di ritorno alla normalità potrebbe introdurre a rialzi dei tassi di interesse già nella prima parte del 2010. Una notizia dal duplice risvolto, positiva perchè se nei prossimi mesi la Bce valuterà che esistono le condizioni per un rialzo dei tassi vorrà dire veramente che la congiuntura è in via di rapido miglioramento, negativo per quei paesi, come la Grecia e l`Italia, pesantemente indebitati (per l`Italia si parla di un debito al 120% del Pil nel 2010) e che già oggi per attrarre gli investitori devono pagare un sovrapprezzo rispetto a paesi ritenuti, a torto o a ragione, più virtuosi. Dopo rialzi di borsa nell`ordine del 100% o più per il principali indici in pochi mesi l`annuncio di un possibile ritorno alla normalità potrebbe paradossalmente convincere gli investitori a prendere profitto in attesa di avere nuove indicazioni sui tempi della ripresa.
Ciò potrebbe portare ad un aumento della domanda di consumi con una maggior domanda di mutui e prestiti al consumo e mutui e prestiti per l`acquisto della prima casa.
Foto

Notizie economia



Fonte: Tiscali





Invia questo testo Invia questo testo
Aggiungi a Google Aggiungi a Google



Articoli correlati:
"Tassi di interesse giù: ma i mutui diminuiscono?"
Crisi finianziaria e mutui: "Ci vuole cautela!"
" I Mutui subprime con il trucco!"
"Contro la Crisi servono i consumi!"
"Come farsi risarcire gli euro persi!"