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"Stradivari: E' nella Vernice il Suo Segreto?!?"

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Stradivari, non risiede nella vernice il segreto del liutaio cremoneseCosa rende così speciali gli strumenti ad arco creati dal maestro di Cremona Antonio Stradivari? Per secoli, musicisti, critici musicali e liutai, hanno ipotizzato che l'ingrediente segreto che rendeva magico il suono dei vari violini si trovasse nella vernice che li rivestiva, ma così non è. A pochi giorni dal 270esimo anniversario della morte del liutaio più famoso al mondo (morto a Cremona il 18 dicembre del 1737), una equipe di ricercatori ha dimostrato che la vernice utilizzata per rivestire i preziosi strumenti è una “banalissima” miscela di olio e resina di pino. Questo, stando a quanto emerso dallo studio condotto da una equipe di esperti francesi e tedeschi, che per ben 4 anni ha analizzato quattro violini e una viola d'amore creati dal famoso liutaio tra 1692 e il 1724, non spiegherebbe infatti il perché questi preziosi strumenti abbiano un suono così “brillante”.Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati integralmente sulla rivista di chimica “Angewandte Chemie International Edition”, ha permesso agli esperti di scoprire l'esatta composizione chimica dei due strati di vernice che ricoprono i 5 strumenti. “Una ricetta davvero molto semplice”, ha commentato Jean-Philippe Echard, chimico del Musee de la Musique di Parigi, che sottolinea come il rivestimento non sia differente da quello utilizzato da molti artigiani del 18esimo secolo per verniciare i comuni pezzi d'arredamento.Ancora segreto l`ingrediente magico del liutaio di Cremona - Secondo gli esperti l'artigiano cremonese era solito dare una prima mano di un olio essiccante per sigillare il legno (olio di lino o di noce) e poco dopo un secondo strato di olio e resina di pino, abete o larice. La vernice di tutti gli strumenti, con esclusione del più antico fra quelli presi in esame, che aveva inoltre dei pigmenti rossi, usati per ottenere degli effetti visivi, non è pertanto il segreto del maestro liutaio. Ricerche precedenti avevano rilevato nelle vernici degli strumenti tracce di minerali, proteine e persino di cenere vulcanica.
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Fonte: Tiscali




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