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"Borse USA in Rialzo grazie alla Vendita di Case!"

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Mutui e Prestiti



Le Borse del Vecchio Continente e Wall Street consolidano il rialzo dopo che in ottobre negli Stati Uniti l`indice che monitora le vendite in corso degli immobili residenziali esistenti ha visto un inatteso recupero di 3,7%, mettendo a segno il nono mese consecutivo di risalita a riflesso di un mercato che continua a riprendere vigore.
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I dati a cura della National Association of Realtors (Nar) mostrano l`indicatore a 114,1, record da marzo 2006, dal 110,0 rivisto di settembre. Il consensus convergeva su una variazione negativa di 0,8% dell`indice mensile. Invece l`indice manifatturiero Ism è arretrato a novembre a 53,6 da 55,7 di ottobre, mostrando che il settore ha continuato a crescere per il quarto mese consecutivo, anche se a ritmo più contenuto delle attese.
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Il dato si confronta con la mediana delle stime di consensus di 55. Una lettura sopra 50 segnala espansione del settore manifatturiero, mentre un numero inferiore indica contrazione. Al momento tutte le Borse europee si muovono in netto rialzo, in un movimento di rimbalzo dalle perdite della vigilia, mentre si affievoliscono i timori su Dubai e si risveglia l`appetito degli investitori per le attività più rischiose, come l`azionario.
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Sui singoli mercati, il Cac-40 francese sale dell`1,85% e il Dax tedesco dell`1,89%, a Londra il Ftse 100 avanza dell`1,72%. A piazza Affari l`indice Ftse Mib realizza un +2% a 22.370 punti con Wall Street molto tonica (+0,88% il Dow Jones e +1% il Nasdaq). "Il mercato si sta rendendo conto che la crisi di Dubai è limitata a quell`area geografica", commenta Heino Ruland, strategist di Ruland Research a Francoforte.
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Sul listino milanese recuperano terreno soprattutto i finanziari, ma anche i titoli petroliferi contribuiscono al rialzo dell`indice, cavalcando la corsa del prezzo del greggio, salito oltre i 78 dollari al barile a New York, estendendo i guadagni della vigilia. "Si torna a guardare agli sviluppi dei mercati finanziari: dollaro debole, Borse in rialzo e crescente appetito per il rischio", commenta un trader.
Mutui tasso fisso
Così Saipem segna un progresso del 2,33% a 21,92 euro, Tenaris avanza dell`1,67% a 13,36 euro ed Eni del 2,48% a 16,91 euro. Oggi l`amministratore delegato del Cane a sei zampe, Paolo Scaroni, a detto di aspettarsi che entro gennaio venga concluso l`iter di approvazione dell`offerta del gruppo italiano per i blocchi rilevati in Uganda da Heritage Oil per 1,5 miliardi di dollari.
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"E` un po` un cammino a ostacoli", ha ammesso Scaroni. "Heritage deve valutare se non ci siano offerte migliori. Bisogna vedere se Tullow esercita il suo diritto di prelazione e l`opinione del Governo ugandese su tutta l`operazione. Quindi ci attendiamo che tutte queste fasi arrivino a compimento entro il mese di gennaio".
Cesisone del quinto
Eni sta anche valutando varie ipotesi per evitare la multa minacciata da Bruxelles per la gestione del gasdotto Tag che trasporta il gas russo dall`Austria all`Italia. L`obiettivo del colosso oil è evitare la multa, "che riteniamo comunque ingiusta e contro cui andremo a ricorrere", ha precisato l`Ad.
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A livello strategico, invece, Eni sta valutando un progetto, ancora molto in embrione, che permetterebbe al gas turkmeno di arrivare in Italia passando per la Turchia. Infatti "la Turchia è diventata un paese chiave nel risiko del gas, ha un ruolo fondamentale nella sicurezza degli approvvigionamenti europei", ha detto ancora Scaroni.

Il recente avvio delle negoziazioni per il passaggio del South Stream nelle acque di interesse economico turco ne è una riprova. Scaroni ha incontrato lo scorso 25 novembre il presidente del Turkmenistan Gurbanguly Berdimukhamedov con il quale ha studiato soluzioni per esportare verso ovest il gas del Paese dell`Asia centrale che non riguardano né South Stream, né Nabucco.

Il Turkmenistan, quarto Paese al mondo per riserve di gas naturale e primo produttore nell`Asia centrale, punta a diversificare le proprie esportazioni di gas dopo che la Russia, suo principale acquirente, lo scorso aprile, ha smesso di acquistare gas e sta cercando di rinegoziarne il prezzo.

La quantità di gas che il Turkmenistan esportava verso Mosca ammontava a circa 50 miliardi di metri cubi, pari a circa due terzi della sua produzione totale. Il Governo turkmeno vorrebbe innalzare nel 2010 la propria produzione a 100miliardi di metri cubi.
Ciò potrebbe portare ad un aumento della domanda di consumi con una maggior domanda di mutui e prestiti al consumo e mutui e prestiti per l`acquisto della prima casa.
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Fonte: Milano Finanza




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