Alice sembra aver spostato il Paese delle Meraviglie a Macerata, e poi esserselo portato appresso a Bologna, dove vive da un po` di tempo. Ha anche cambiato nome, Alice. Ora si chiama Beatrice, Antolini di cognome. Di mestiere fa dischi (ha ancora senso chiamarli così?) e concerti che per il pubblico sono come un invito al circo, uno di quei bizzzarri circhi di provincia dove fra uomini con due teste, giganti buoni e nani malefici, la sorpresa è sempre dietro l`angolo. Dopo gli album Big Saloon e A Due, la Antolini collabora con i romani Velvet (di cui è appena uscita la biografia Crollasse pure il mondo) nel singolo Confusion Is Best.Beatrice, non si potrebbero immaginare musicisti stilisticamente più diversi tra loro di lei e i Velvet.
"Vero, ma entrambi amiamo sperimentare con sonorità anche molto differenti da quelle con le quali avevamo lavorato finora":
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Come nasce questa collaborazione?
"Ci siamo conosciuti ad un concerto a Napoli. C`erano anche Roy Paci, Raiz e i Casino Royale, abbiamo chiuso quel live con una jam session. E` stato divertentissimo e in particolare con i Velvet si è creato da subito un grande feeling. Quando gl Afterhours mi hanno chiesto di realizzare un brano per la compilation Il Paese è reale, sono stati i Velvet a prestarmi il loro studio di registrazione. Così abbiamo deciso di unire le forze per il singolo Confusion Is Best, credo che non sarà la prima collaborazione fra noi".I suoi album sono estremamente eclettici, mettono insieme molti stili musicali differenti, in un modo inedito per la scena italiana. Come è arrivata a questa bizzarra sintesi?
"Già altri mi hanno detto che ascoltare la mia musica è un po` come andare al circo. Credo dipenda dalla mia voglia di giocare con le note, e anche dal fatto che prima di concentrarmi sulla composizione ho studiato belle arti e fatto teatro".Gli studi accademici contribuiscono al suo approccio così particolare?
"Ben poco, direi. Ho studiato pianoforte al Conservatorio ma non ho finito il corso. Ricordo le lavate di capo per il mio modo di suonare per niente accademico, gli insegnanti si infuriavano. D`altra parte mi è capitato di interagire con musicisti che dopo anni di studi non hanno la minima idea di come esprimersi. Non è sempre così, beninteso, ma capita. Non credo che la creatività sia questione di titoli da appendere al muro".Lei scrive testi in inglese, non ha mai pensato, dato l`eclettismo, di esprimersi anche in italiano?
"Ci penso eccome, ma il fatto è che quando scrivo musica lascio che tutto fluisca spontaneamente, e di questa spontaneità attualmente non fa parte lo scrivere testi in italiano. In futuro mi piacerebbe, però".Perché mancano nuove artiste femminili di personalità alla musica italiana?
"Me lo chiedo anche io. In passato, anche nel recente passato, ne abbiamo avute. Non credo che sia solo questione di un ambiente che le discrimina, sono convinta che non ci sia abbastanza voglia di buttarsi con tutte le proprie energie e il massimo della determinazione nel fare musica. Forse perché in Italia passa il falso mito che fare il musicista non sia un mestiere, e dunque si ha paura dell`incertezza e si cercano false certezze".Dopo la collaborazione in studio accompagnerà i Velvet anche in tour?
"Non c`è nulla di programmato in questo senso. Anche perché io sto terminando un tour di quasi 80 date successivo all`uscita del mio album A due e ho cominciato a scrivere i brani per il prossimo".Lavorerà di nuovo con i Baustelle?
"Mi piacerebbe moltissimo, Francesco Bianconi è un grande paroliere e ha creduto molto in me. Da un po` di tempo, però, anche loro sono impegnatissimi. Bisognerà aspettare il momento adatto".
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Fonte: Tiscali