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Exit Strategy Prematura
Dire che la crisi è finita è prematuro e non è ancora il momento per mettere in campo strategie di uscita. E` tornato a ribadirlo oggi il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, che comunque ha assicurato: ``la Bce ha un`exit strategy ed è pronta ad entrare in azione al momento giusto``.
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Trichet ha spiegato la posizione della Banca centrale europea con un intervento sulla newsletter dello Eurofi Financial Forum, presieduto da Jacques de Larosiere, che quest`anno si svolgerà a Goteborg dal 29 settembre al 1 ottobre, in collaborazione con la presidenza svedese dell`Ue che l`1 e il 2 ottobre organizza nella città svedese la riunione informale dell`Ecofin.
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Nel caso della Bce, l`uscita si riferisce in particolare al ritiro delle misure eccezionali messe in campo per contenere le minacce alla stabilità del sistema finanziario della zona euro e per sostenere il flusso di credito alle imprese e alle famiglie, oltre e al di sopra di quello che si sarebbe potuto ottenere solo attraverso una politica di riduzione dei tassi di interesse.
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Le misure, ha ricordato il presidente della Bce, che sono state chiamate ``sostegno rafforzato al credito``. Quattro i capisaldi della strategia di uscita. Innanzitutto sarà legata strettamente alla strategia di politica monetaria, dunque ``solidamente ancorata alle aspettative sul fronte dell`inflazione``.
Secondo, la strategia della Bce ``beneficerà del carattere lungimirante delle misure prese, e del fatto che parecchie di queste misure si ritireranno naturalmente``. Terzo, ``l`uscita sarà sostenuta dalla nostra capacità d`azione tecnica ed istituzionale. Il nostro quadro operativo, infatti, è ben equipaggiato per facilitare il ritiro delle misure non-standard, e la forte indipendenza istituzionale della Bce comporta una sua autonomia nel prendere decisioni``.
Infine, ha aggiunto Trichet, ``un`attuazione tempestiva`` delle contromisure da prendere è garantita dalla reputazione della Bce, ``in grado di prendere decisioni rapide e concrete quando serve``. D`altra parte la Banca centrale europea si aspetta di vedere una ripresa molto graduale. Tanto che le previsioni rimangono caratterizzate "da un`alta incertezza``.
Da un lato, infatti, l`impatto dei pacchetti di stimolo all`economia e delle altre misure prese per favorire la ripresa può essere più forte del previsto, la fiducia può migliorare più velocemente e la domanda estera può dare prova di essere più forte delle attuali previsioni.
D`altro canto però, ha proseguito il numero uno dell`Eurotower, anche il persistere di un rapporto negativo tra l`economia reale e la situazione di stretta creditizia può essere più forte delle attese. Sul fronte dell`inflazione Trichet ha quindi spiegato che le previsioni sono quelle di un ritorno in terreno positivo nei prossimi mesi, anche se su livelli contenuti.
E se per il presidente della Bce è probabile che nei prossimi mesi ci sia un ulteriore indebolimento dei flussi di credito verso le imprese, proprio nel momento in cui le aziende dovrebbero essere sostenute per favorire la ripresa dell`attività economica, l`attuale livello dei tassi di interesse resta appropriato.
Quindi non cambia il messaggio di Trichet alle banche: "fate il vostro lavoro per finanziare l`economia reale e soprattutto le piccole e medie imprese``. Dunque "diciamo alle banche", ha detto il presidente della Bce, "che se hanno bisogno di più capitali devono utilizzare quanto accantonato dai vari governi per questo fine. Finora solo il 55% del capitale accantonato per le ricapitalizzazioni è stato utilizzato, ma il 45% no``.
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Per Trichet, comunque, ``appare chiaro che attualmente la ragione principale delle persistenti difficoltà nel settore del credito è legata al fatto che la crescita dell`economia è diminuita moltissimo e dunque la domanda è molto meno dinamica rispetto al passato. Il 77% della domanda di credito nell`ultimo periodo ha avuto esito positivo da parte delle banche, mentre solo nel 12% dei casi la risposta è stata no. Questo vuol dire, ha concluso, che l`erogazione del credito tutto sommato funziona.
Ciò potrebbe portare ad un aumento della domanda di consumi con una maggior domanda di mutui e prestiti al consumo e mutui e prestiti per l`acquisto della prima casa.
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Fonte: Milano Finanza