Mutui e Prestiti
La ripresa del commercio internazionale e l`esaurimento delle scorte potrebbero portare l`Italia fuori dalla recessione alla fine del 2009. E` l`analisi che Citigroup fa sulla base dei dati Istat sul Pil del secondo trimestre di quest`anno, pubblicati ieri, e quelli odierni sulla produzione industriale.
"Sulla base dei dati, stimiamo un calo del Pil nel terzo trimestre solo dello 0,1% e una crescita dello 0,2% nel quarto, rispetto al precedente. Questo potrebbe significare una contrazione media nel 2009 del 5% e un modesto recupero dello 0,4% per il 2010", ha spiegato Giada Giani, economista della banca, che ha sottolineato come queste nuove previsioni siano migliori delle precedenti, rispettivamente di un -5,2% per il 2009 e di un +0,2% per il 2010.
"Il Pil italiano si è ridotto nel secondo trimestre dello 0,5% rispetto al precedente, confermando le stime preliminari. E` un miglioramento considerevole rispetto al crollo congiunturale del 2,7% del primo trimestre, ma rappresenta ancora una caduta rispetto alle performance di Francia e Germania nello stesso periodo", ha continuato Giani. Per Citigroup, dunque, "il gap di crescita rispetto al resto dell`eurozona rimane ampio, ma non è così evidente come nel passato più recente".
"I dati confermano che la frenata derivata dal collasso del commercio internazionale si è ridotta in questo secondo trimestre del 2009", ha proseguito Giani, spiegando che "la recessione potrebbe finire rapidamente grazie a un esaurimento delle scorte, all`inizio di una ripresa del commercio internazionale e alle misure di supporto del Governo".
La spinta governativa, in particolare, potrebbe diminuire nel secondo semestre 2009, secondo Citigroup, visto che i dati sulle immatricolazioni auto "si faranno sentire sul terzo trimestre. Comunque, i primi due fattori continueranno a sostenere l`economia e portarla fuori dalla recessione verso la fine di quest`anno".
I recenti dati sul commercio con i paesi non Ue, che hanno toccato i livelli più alti dal 2002, hanno contribuito a migliorare le stime sull`Italia, nonostante l`indice Pmi manifatturiero sia ancora molto lontano dalla soglia espansionistica. Chi non ha invece ritoccato le stime sul Pil del 2009 è l`istituto di ricerca Ref, che conferma il calo a -5,2% e un deficit/Pil al 5,5%, sottolineando che nel 2010 si registrerà una nuova consistente caduta dell`occupazione, con una disoccupazione vista intorno al 9%.
Secondo l`indagine Ref, realizzata in collaborazione con Confesercenti, si disegna così "uno scenario di crescita modesta dell`economia nel biennio 2010-2011, insufficiente per recuperare le perdite, sia in termini di output che di occupazione, registrate durante la recessione". In particolare, sottolinea l`istituto, "non si intravede per l`Italia un impulso autonomo dal lato della domanda interna in grado di innescare un ciclo in grado di autosostenersi".
Ciò potrebbe portare ad un aumento della domanda di consumi con una maggior domanda di mutui e prestiti al consumo e mutui e prestiti per l`acquisto della prima casa.
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Fonte: Milano Finanza