Il grande sogno sbarca a Venezia con un carico di entusiamo (a metà) e di polemiche. Michele Placido presenta il suo film sul Sessantotto al 66esima Mostra di Venezia dopo cinque anni da Ovunque sei, che fu accolto da un mare di fischi. "Dopo quella esperienza avevo paura di portare questo film al Lido – afferma il regista di Romanzo criminale – avevo dei timori, mi sembra però che sia stato accolto con rispetto".La polemica con i giornalisti - Forse questa volta il rispetto è mancato a Placido che durante la conferenza stampa alla domanda di una collega britannica: "Perché si fa produrre da Medusa del gruppo Mediaset?", ha risposto urlando: "La Rai non aveva accettato il progetto, da chi dovevo andare? Pensate un po` a voi stessi che partecipate alle guerre e poi fate i film in cui vi ritraete buoni, ma andate a quel paese - chiosa Placido - e poi non conosco Berlusconi ho sempre votato da un`altra parte". Solo qualche minuto dopo il regista durante un incontro con i giornalisti italiani chiede scusa indirettamente alla gionalista. E aggiunge: "Anche Matteo Garrone farà un film con Medusa. Luchino Visconti era apertamente comunista e lavorava per Rusconi, dovremmo preoccuparci d`altro, prevedo un autunno strano per il nostro cinema, sarà una stagione con troppe commedie, invece avremmo bisogno di giovani filmmaker che raccontassero la realtà contemporanea". La giornata veneziana dunque è inziata con tuoni e lampi.
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Il Sessantotto secondo Placido - Ma veniamo al film. É un racconto corale che rasenta la forma di Romanzo criminale, nell`intenzione ma non nel risultato. Placido vuole raccontare attraverso tre personaggi una stagione rivoluzionaria dal punto di vista culturale, sessuale, politico e ideologico. Ha rappresentato uno scarto della realtà, da quel momento le cose non sarebbero più state le stesse. Il Sessantotto viene visto con gli occhi di Nicola (Riccardo Scamarcio), un poliziotto che giunge dalla Puglia a Roma, da Libero (Luca Argentero), leader del movimento studentesco e da Laura (Jasmine Trinca), una studentessa di fisica della Sapienza di Roma appartenente a una famiglia della borghesia cattolica. Tutti in maniera diversa vengono coinvolti dalla nuova ondata.Il romanzo "autobiografico" del regista - "Si tratta di un romanzo popolare e politico – lo definisce il regista – è una sorta di diario personale in cui racconto il mio Sessantotto, dunque ci possono essere delle mancaze di carattere ideologico, mi interessava però la questione della passione politica, spero che ai ragazzi che vedranno il film arrivi quell`energia". Placido non è altro che Nicola, un giovane amante del teatro che da poliziotto diventerà studente dell`accademia d`arte drammatica. "Un persoanggio che doveva mantenere il suo candore perché arriva a Roma senza sapere nulla del movimento, la sua è semplcie curiosità verso un mondo che non conosce", afferma Scamarcio. Il grande sogno piacerà ad alcuni e non ad altri "ad esempio a quei giornalisti che da sinistra sono passati a destra – afferma Placido – non si accenna al brigatismo, in quel periodo non c`erano forme di violenza, solo successivamente si fecero sentire. A Valle Giulia doveva essere una festa, i ragazzi avevano comprato uova e pomodori. È stata la reazione della polizia ad essere troppo dura".Il film nelle sale l`11 settembre - La pellicola uscirà nelle sale l`11 settembre e già si levano le polemiche "credo sia importante che un film susciti dibattiti", dice Placido, “oggi c`è urgenza di partecipazione – aggiunge Jasmine Trica – di alzare la voce, purtroppo viviamo in un`epoca di svuotamento“. “La grande differenza tra il Sessantotto e oggi è che la società aveva una visione positiva del futuro – afferma Scamarcio – oggi aleggia invece una certa inquetudine quando si guarda oltre il presente". Luca Argentero, l`altro protagonista, non è sbarcato al Lido, impegni di set lo hanno tenuto lontano: sta girando a Roma il nuovo film di Julia Roberts. E pensare che qualche anno fa era nella casa del Grande Fratello.
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Fonte: Tiscali