Mutui e Prestiti
Archiviato il mese di agosto, superato senza particolari scossoni da indici azionari, commodities, titoli di stato e valute, si aprono le danze per decidere cosa fare in quello che resta del 2009. Tradizionalmente settembre non è un mese propizio alle azioni, che invece tendono a rialzare la testa nel trimestre successivo, tuttavia quest`anno, denso di eventi eccezionali (anche se nella maggior parte dei casi purtroppo degni di nota per la loro negatività) potrebbe non seguire le regole e regalare agli investitori il proseguimento della fase rialzista già fin da subito dopo il ritorno dalle ferie. I mercati si stanno ancora riprendendo dall`esteso ribasso subito dai massimi del 2007 e per il momento hanno ritracciato solo una parte di quanto ceduto in precedenza, esistono quindi ancora dei margini utili per vedere proseguire l`ascesa. Ad inizio anno tutti i principali mercati erano orientati al ribasso, con gli investitori scoraggiati dai dati macro in uscita e dalle previsioni sulla crescita economica, riviste a più riprese in ottica peggiorativa dai principali organismi internazionali. Le prospettive di una recessione avevano convinto i più ad alleggerire i portafogli da azioni, commodities, da tutti gli strumenti maggiormente rischiosi in genere. A pochi mesi di distanza i grafici dipingono una situazione decisamente diversa. Le borse salgono da marzo ed hanno recuperato, almeno le principali, livelli analoghi a quelli del periodo ottobre - novembre 2008. Simile il comportamento delle materie prime, anche esse tornate, almeno quelle incluse nel paniere Crb, su livelli di fine 2008. Alcune differenze di comportamento le si riscontrano nell`andamento dei grafici del Bund tedesco, sostanzialmente laterale da 9 mesi ed attualmente su valori simili a quelli di dicembre, e del decennale statunitense, che ha invece subito un deciso ribasso da dieci mesi a questa parte e che comunque quota attualmente su prezzi simili a quelli di ottobre - novembre 2008, anche se molto al di sotto dei massimi di inizio anno. Il cambio euro dollaro infine, stabile da alcune settimane al di sopra di area 1,40, quotava su valori simili agli attuali lo scorso settembre. L`impressione che si ricava da queste osservazioni è che gli operatori abbiano riportato gli orologi indietro di quasi un anno, con i prezzi dei principali strumenti finanziari su valori simili a quelli esistenti nel momento in cui la recessione venne ufficializzata. Il cambiamento rispetto alla prima fase del 2008 è evidente non solo nei numeri, ma soprattutto nel trend degli strumenti finanziari. Solo pochi mesi fa la direzione prevalente era quella del ribasso, viceversa ora le tendenze sono mediamente positive.
Ciò potrebbe portare ad un aumento della domanda di mutui e prestiti al consumo e mutui e prestiti per l`acquisto della prima casa.
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Fonte: Tiscali