"Economia: Il Peggio sta passando!"

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Per l'economia europea il "peggio è passato". Parola di Jean-Claude Juncker, presidente dell`Eurogruppo, che ha commentato così l`attuale situazione economica nel corso dell`Ecofin. Un incontro importante perchè preparatorio del G20 in calendario a fine settembre. Il presidente dell`Eurogruppo ha comunque sottolineato come sia "prematuro" fermare l`azione di stimolo dell`economia, ancora necessaria per favorire la ripresa prevista nel 2010. Una risposta al ministro delle finanze tedesco, Peer Steinbrueck, che ha più volte sostenuto la necessità di uno stop immediato ai piani di rilancio che dovrebbero lasciare il passo ad una exit strategy concorata dalla crisi. "Bisogna proseguire con i nostri sforzi - ha invece insistito Juncker - sia nell`anno in corso sia il prossimo, e solo dopo pensare ad un accordo per la exit strategy".Almunia: "Buone notizie, ma bisogna coordinarsi meglio" - La conferma che il peggio forse è passato arriva anche dal commissario Ue agli affari economici e monetari, Joaquin Almunia. L`estate ha portato "buone notizie" - ha detto arrivando al Consiglio Ue - con dati che "confermano che stiamo superando la crisi ": "Ma serve prudenza, perché ci sono ancora problemi sul fronte della disoccupazione, dei conti pubblici e nel circuito del credito". "Oggi tasteremo il polso alla situazione", ha affermato Almunia, parlando di "buone notizie" provenienti anche dall`altra parte dell`Atlantico. "Quello che serve - ha aggiunto il commissario europeo - è coordinarci meglio per mettere a punto una exit strategy efficace sia a livello europeo che a livello mondiale".Le famiglie italiane le meno indebitate - L'altro dato positivo emerge da un`indagine della Cgia di Mestre e riguarda le famiglie italiane: stando ai dati sono le meno indebitate d`Europa, mentre la Gran Bretagna è "maglia nera". In particolare ogni famiglia nel Bel PAese ha un debito medio pari a 21.270 euro contro i 36.150 euro della Francia, i 37.785 della Germania, i 55.886 euro della Spagna e i 63.447 del Regno Unito, dove l`indebitamento delle famiglie pesa per più del 100% del Pil.Ma Confindustria lancia l'allarme: “Un milione di Pmi a rischio” – Famiglie meno indebitate ma piccole e medie imprese sempre più a rischio. E' "impossibile" quantificare in quante rischiano la chiusura , tuttavia "ricordo che l`accordo sulla moratoria sui debiti considera una platea potenziale di un milione di piccole imprese", ha detto oggi Giuseppe Morandini, presidente dei piccoli imprenditori della Confindustria, lanciando l'alalrme per il prossimo autunno. "E` come se fossimo a cinquanta metri di profondità - dice intervistato da Repubblica - con pochissimo ossigeno nei polmoni per risalire. Dobbiamo sperare che qualcuno sia in grado di fornirci le bombole". Morandini auspica "una stagione di responsabilità, con quattro protagonisti: gli imprenditori che non devono mollare; le banche, che possono dare ancora di più se si rivedono i parametri di Basilea 2 sull`accesso al credito; il sindacato, al quale chiedo di concentrarsi sui prossimi rinnovi contrattuali facendo funzionare l`accordo di gennaio; il governo".Secondo Morandini, il governo deve dare "certezze operative. Non è possibile affidare a un click - osserva - l`accesso agli incentivi per l`innovazione o la ricerca o, addirittura, i rimborsi Irap. Per cui ne beneficia chi arriva prima e chi dispone della banda larga". Invece, spiega, "serve un grande piano di sostegno alle aggregazioni tra piccole imprese" e bisogna "rafforzare la lotta contro i nemici storici delle piccole imprese: la fiscalità e la burocrazia". In questa fase, avverte Morandini, "la priorità assoluta è quella di salvare più posti di lavoro possibile, che vuol dire salvare le piccole imprese perché è qui che sono impiegati otto lavoratori su dieci".Ciò potrebbe portare ad un miglioramento della domanda di mutui e prestiti al consumo e mutui e prestiti per l`acquisto della prima casa.
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Fonte: Tiscali